Resta grave l’uomo che ha mangiato le bacche velenose
Lasorte Trieste 16/03/20 - Ospedale di Cattinara
TRIESTE Non si scioglie la prognosi riservata per il 37enne triestino avvelenato dalle bacche di tasso e affetto da leptospirosi, ricoverato nel reparto di terapia intensiva della Cardiochirurgia di Cattinara: nonostante i miglioramenti dei giorni scorsi, l’uomo continua a versare in condizioni gravi.
Riassumiamo in breve le caratteristiche del caso: l’uomo è stato ricoverato nelle settimane scorse in seguito a un avvelenamento per ingestione delle pericolosissime bacche dell’albero, ma ulteriori esami hanno portato alla luce anche una brutta leptospirosi, malattia che si contrae entrando in contatto con deiezioni di ratto.
Per trattare il 37enne l’Asuigi è ricorsa a un ampio ventaglio di competenze che include infettivologi, nefrologi, rianimatori, epatologi, pneumologi, oltre a tutte le figure professionali di reparto, dagli infermieri agli altri operatori sanitari. Nel corso della sua presenza a Cattinara, il 37enne è passato da Pronto soccorso, Medicina d’urgenza e Rianimazione prima di approdare alla sistemazione attuale. Sono stati inoltre consultati il Centro antiveleni e gli esperti di malattie infettive di Roma.
L’ex direttore dei Civici musei, il naturalista Nicola Bressi, interviene per sottolineare il pericolo rappresentato dalle bacche del tasso: «Circa la sfortunata situazione del grave avvelenamento da frutti di tasso, è probabile che l’avvelenamento possa anche essere un “avvelenamento da internet”, o della cosiddetta, famigerata, “università di Facebook”. Troppo spesso si legge sul web che per scongiurare l’avvelenamento non bisognerebbe “mordere” i semi contenuti nel frutto del tasso. Non è così. L’apparato digerente umano è in grado di sciogliere tali semi velenosi e assorbirne interamente la tossicità. Quindi i semi non vanno in alcun modo inghiottiti, neppure perfettamente interi. Anzi, se posso dare un consiglio: è così grave il rischio che non vale proprio la pena, neppure assaggiare i piccolissimi frutti arancioni dell’Albero della Morte». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Video