Caso Resinovich, l’avvocato del marito indagato per omicidio volontario: «Atto dovuto, ma perché solo lui?»

Paolo Bevilacqua, difensore di Sebastiano Visintin, parla di una «inaspettata virata di indagine» a così grande distanza dall’inizio indagine

Paolo e Alice Bevilacqua, legali di Sebastiano Visintin
Paolo e Alice Bevilacqua, legali di Sebastiano Visintin

«Allo stato ci troviamo di fronte ad un mutamento di ruolo del signor Visintin che viviamo come espressione di un atto dovuto, per il compimento di attività che, francamente, stupisce a distanza di così tanto tempo dall’originaria iscrizione di reato».

Sono le parole di Paolo Bevilacqua, l’avvocato difensore di Sebastiano Visintin, dopo la notizia che vede il suo assistito indagato per l'omicidio volontario della moglie Liliana Resinovich.

 

Lilana Resinovich con il marito Sebastiano Visintin
Lilana Resinovich con il marito Sebastiano Visintin

«Lo scenario degli elementi di prova raccolti è da noi conosciuto – ancora il legale -  e non sappiamo quale strada investigativa ulteriore voglia percorrere la Procura.
Soprattutto, fiduciosi, come sempre, e nonostante tutto, di quello che sarà un atteso approdo della verità e che, per quanto ci riguarda, ci vede sereni perché assolutamente estranei dall’ipotesi delittuosa odierna, ci chiediamo però: perché proprio Sebastiano?Perché solo lui? Attendiamo di conoscere risposta alle nostre domande e di leggere le motivazione di questa inaspettata virata di indagine».

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