Registrati due casi di infezione da legionella

A Trieste sono stati registrati due casi di legionella. Due episodi non collegati tra loro, ma che inevitabilmente accendono i riflettori su una patologia da non sottovalutare.
Il primo caso registrato dal Dipartimento di Prevenzione risale al 28 agosto scorso e ha coinvolto un uomo di 83 anni. Il 13 settembre è stata invece diagnosticata l’infezione da legionella ad un uomo di 60 anni, residente a Opicina. «Entrambi i pazienti sono guariti o in fase di guarigione e sono in corso di svolgimento le indagini epidemiologiche», fa sapere l’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste. «Ogni anno a Trieste in città riscontriamo un paio di casi di legionella , - spiega Riccardo Tominz, direttore della Struttura Complessa di Igiene e Sanità Pubblica di AsuiTs - quindi siamo nella media. C’è però certamente una maggior sensibilità visti anche i numerosi casi che si stanno registrando nel resto d'Italia».
La legionellosi è una malattia infettiva che colpisce l'apparato respiratorio, causata principalmente dal batterio Legionella Pneumophila. «È curabile - sottolinea il direttore - si manifesta come una forte influenza, con febbre alta. È un’infezione polmonare che, trattata nel modo tradizionale, non guarisce. A quel punto il medico dispone specifici accertamenti che evidenziano l'eventuale legionellosi».
La legionella non si trasmette da persona a persona, ma tramite inalazione di acqua aerosolizzata contaminata con la legionella. Non sono previsti provvedimenti di profilassi nei confronti dei malati, né dei conviventi o di altri contatti. È invece prevista, qualora possibile, la ricerca della sorgente dell’infezione. «Le linee guida sulla prevenzione da legionella indicano ad alto rischio le strutture ricettive, termali, le abitazioni non abitate da molto tempo, strutture ospedaliere, sanitarie, palestre o centri di aggregazione», spiega Paolo Knez dell'omonima, ditta che opera nel campo della prevenzione. Gli impianti di condizionamento a rischio non sono quelli domestici, ma quelli con torri di raffreddamento o condensatori evaporativi. Le strutture alberghiere cittadine più importanti effettuano i dovuti monitoraggi «ma a livello locale e regionale c'è ancora molto da fare, - evidenzia Raffaella Tognon del laboratorio NewEco che effettua campionature e valutazione di presenza di legionella -. C'è una scarsa informazione, il problema viene preso sottogamba». —
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