Regione, raddoppiano le risorse per l’assegno antipovertà

La giunta investe sul welfare e stanzia 21,5 milioni per il sostegno al reddito. La futura legge sulla casa ottiene 16 milioni. Più soldi per asili e case di riposo
Raddoppiano le risorse per l’assegno antipovertà
Raddoppiano le risorse per l’assegno antipovertà

TRIESTE. Più soldi per sanità ed enti locali, attività produttive e ambiente, infrastrutture, lavoro e cultura. La Finanziaria 2016, anticipando a inizio esercizio importi che negli anni passati erano disponibili solo con l’assestamento estivo, incrementa gli stanziamenti ai settori strategici rispetto al dato iniziale 2015.

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Ci sono così 52 milioni in più per il Servizio sanitario, 38 milioni in più per le autonomie e il raddoppio del fondo antipovertà, che passa da 10 a 21,5 milioni di euro. «Un finanziamento soddisfacente per dare stabilità al provvedimento» commenta, soddisfatta, l’assessore Maria Sandra Telesca.

Le cifre, dopo una prima diffusione venerdì scorso al termine della seduta di giunta che ha dato il primo via libera, emergono in Consiglio delle Autonomie, ieri mattina, e vengono ribadite nel pomeriggio alle parti sociali. Francesco Peroni, in premessa, spiega il motivo dell’anticipo di consistenti risorse. «La disciplina contabile è in evoluzione e, con il nuovo modello, i tempi sono diversi».

Un vantaggio per chi deve programmare, il primo pensiero va ai sindaci, e potrà conoscere le risorse a disposizione prima dell’inizio dell’anno. Illustrando gli stanziamenti a Comuni e Province, 433 milioni di euro rispetto all’iniziale 2015 di 395,5 milioni, l’assessore alle Finanze sottolinea appunto la «certezza finanziaria agli enti locali per il prossimo triennio, in attuazione del disegno delineato nell’ambito della riforma del sistema della finanza locale».

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In un quadro di entrate stabili si parte con una disponibilità di oltre 3,7 miliardi che, al netto delle spese di funzionamento, consentono di destinare alle politiche regionali 3,4 miliardi. La quota più rilevante è come di consueto quella a favore del sistema sanitario e delle politiche sociali, un totale di 2,463 miliardi, di cui 2,149 a coprire l’attività degli enti del Ssr. Rispetto ai 2,117 miliardi del 2015 ci sono 52 milioni in più tenendo conto anche di 20 milioni di investimenti per l’ammodernamento dei beni tecnologici.

Molto corposo anche il finanziamento del welfare, con l’attesa posta a sostegno del reddito integrato, la misura antipovertà che in via sperimentale si era vista assegnare 10 milioni nella Finanziaria 2015. Stavolta si arriva a 21,5 milioni per una platea di persone che, a regime, l’assessorato Telesca stima tra le 8 e le 10mila persone.

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Novità introdotta l’anno scorso anche il contributo per la cancellazione del superticket da 10 euro alle fasce deboli (nucleo familiare sotto i 15mila euro di Isee), 5 milioni che vengono ristanziati per il 2016.

Al sociale sono inoltre riconosciuti 72,8 milioni (71,2 nel 2015) al sistema integrato dei servizi socioassistenziali dei Comuni attraverso il fondo sociale; 45 milioni (contro 44) per l’abbattimento delle rette nelle case di riposo (e altri 0,7 milioni per quelle dei centri diurni); 32,7 milioni (erano 32,3) al fondo per l’autonomia possibile; 3 milioni al sostegno a domicilio delle persone con bisogno assistenziale ad elevata intensità e 37 milioni (3 in più di un anno fa) tra interventi destinati ai servizi dei centri socioriabilitativi ed educativi, soluzioni abitative protette e inserimento lavorativo delle persone disabili.

Alle politiche per la famiglia la giunta redistribuisce le risorse: calano quelle per la Family card (da 8,9 a 7,1), aumentano le erogazioni per il contenimento delle rette di accesso ai servizi per la prima infanzia (da 4 a 5,2 milioni, ai soggetti gestori vanno 1,5 milioni) e per gli acquisti delle famiglie in difficoltà (da 2,85 a 3,25 milioni).

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Lavoro e istruzione si spartiscono poi 56 milioni, tra cui 5 milioni per i contratti di solidarietà difensivi, 3 milioni per l’utilizzo di disoccupati nei cantieri, 13 milioni per la formazione primaria, 2,4 milioni per i servizi scolastici tra i quali il comodato libri di testo, 3,5 milioni per il diritto agli studi superiori e 4,2 milioni (3,3 nel 2015) alle università e 0,62 milioni per una nuova misura a favore dei giovani ricercatori.

All’ambiente vanno altri 56 milioni, di cui 21,5 per il funzionamento dell’Arpa, 2,6 per le manutenzioni ordinarie di opere idrauliche e degli alvei dei corsi d’acqua e 4,5 per gli interventi straordinari della Protezione. Infrastrutture ed edilizia sommano invece 262 milioni, con il Tpl a fare la parte del leone: 130 milioni per i contratti di servizio su gomma e 38,5 milioni per quelli su rotaia (si aggiungono 3,1 milioni per i collegamenti ferroviari con Milano e Roma). In previsione anche i 9 milioni per il funzionamento di Fvg strade, i 2 milioni per la portualità e una posta innovativa di 2 milioni per la sicurezza stradale.

Sul fronte casa, accantonati 16 milioni per la legge che verrà approvata a inizio 2016, la Finanziaria stanzierà anche 11,4 milioni per l’edilizia sociale, 6,5 milioni per il sostegno delle locazioni, 3 milioni per l’adeguamento di alloggi Ater e 10 milioni per il recupero del patrimonio immobiliare esistente.

Scorrendo gli altri capitoli, le attività produttive (34 milioni) contengono anche 6,2 milioni per Turismo Fvg e 2,5 per Promotur, 4 milioni per la promozione turistica e altrettanti per l’immagine della regione. E ancora, tra i 17,5 milioni per le Risorse agricole, ci sono 2,6 milioni per il funzionamento dell’Ersa e 1,7 milioni per l’agroalimentare. Infine per la cultura (42 milioni) ci sono 5 milioni in più. Anche in questo caso Peroni rimarca l’opportunità di una migliore programmazione di eventi e manifestazioni.

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