Regione, Panontin e De Anna nei guai per l’auto blu

Indagati l’assessore alle Autonomie locali e l’ex titolare della Cultura. La Procura ipotizza i reati di peculato, falso e truffa per viaggi “illegittimi”
Paolo Panontin e, a destra, Elio De Anna
Paolo Panontin e, a destra, Elio De Anna

TRIESTE. Di nuovo la tentazione dell’auto blu e di un suo utilizzo a fini non propriamente istituzionali. Il faro della Procura della Repubblica di Trieste sugli uffici di piazza Unità d’Italia riparte da qui, con una nuova tornata investigativa che, dopo la stagione delle “spese pazze”, torna a chiedere spiegazioni alla politica regionale.

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E l’approccio con cui lo fa non poteva essere più bipartisan di così. Perché a finire iscritti sul registro degli indagati, accomunati nel medesimo fascicolo dalle stesse ipotesi accusatorie, sono l’ex assessore Elio De Anna, titolare della Cultura e dello Sport ai tempi della giunta di centrodestra capitanata da Renzo Tondo, e l’attuale assessore alle Autonomie locali, alla Protezione civile e alla Caccia, Paolo Panontin, nella squadra di centrosinistra targata Debora Serracchiani.

Una contiguità improbabile, la loro, ma di facile decifrazione: a unirli nel concorso di reato è Fulvio Spitz, il loro autista, a sua volta indagato.

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È lui, 56 anni, di Vivaro, il fil rouge dell’inchiesta, il dipendente regionale assegnato prima all’uno e poi all’altro, per accompagnarli nei loro spostamenti a bordo della Bmw serie 5 di servizio.

Peculato, falso e truffa le ipotesi formulate dal pm Massimo De Bortoli, che in questi giorni ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ai diretti interessati. Nei guai anche Sara Faccio, 37 anni, di Ronchi dei Legionari, la segretaria particolare di Panontin, cui si contesta un’ipotesi di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, in concorso con l’assessore e con Spitz.

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Il periodo preso in esame dagli investigatori è quello a cavallo tra la legislatura in corso e quella che l’ha preceduta e l’auto blu attenzionata è quella guidata, appunto, da Spitz. A non convincere sono i “Fogli di viaggio” giornalieri sottoscritti dall’autista e di volta in volta vistati dall’assessore di turno.

Stando alla tesi accusatoria, i rendiconto sarebbero stati gonfiati con «chilometri indebitamente percorsi». Per un totale che, nel caso del monitoraggio effettuato dal 24 marzo al 26 aprile 2013, quando assessore era De Anna, ammonterebbe a 89 ore e 31 minuti di lavoro in eccesso e a 2.043 chilometri percorsi per ragioni «non di servizio», e che per i successivi tre mesi e mezzo d’indagine, dal 3 maggio al 23 agosto 2013, quando a Trieste era arrivato Panontin, sarebbe stato calcolato invece in 121 ore e 43 minuti e 3.798,9 chilometri.

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In tutte quelle occasioni, l’auto blu sarebbe stata utilizzata da Spitz «in via esclusiva», con conseguente consumo di olio, carburante, usura di pneumatici ed esborsi per pedaggio autostradale. In cima alle contestazioni, i tragitti compiuti dalla sua abitazione, la frazione di Basaldella di Vivaro, nel Pordenonese, a quella dell’assessore assegnatogli (Cordenons, per De Anna, e Azzano Decimo, per Panontin).

E questo perché, capo d’imputazione alla mano, «le disposizioni regolamentari dell’utilizzo dei veicoli della Regione non ammettono il loro ricovero in luogo diverso dalle autorimesse a disposizione dell’amministrazione regionale».

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Il sospetto del pm è che del novero facciano parte anche «tragitti effettuati fuori dall’orario di servizio» e una serie di altri casi in cui «l’autovettura non sia stata utilizzata per motivi di rappresentanza».

C’è poi un episodio che riguarda il solo Panontin chiamato a rispondere di un impiego dell’auto di servizio ritenuto «assolutamente incompatibile con le funzioni di rappresentanza»: un pranzo «di natura conviviale» cui si fece accompagnare il 13 maggio, a Muggia, e al quale parteciparono dieci altre persone, tra cui sindaco e vice di Azzano Decimo.

Il coinvolgimento della sua segretaria è invece legato a una «dichiarazione di chiamata in servizio» da lei predisposta su richiesta di Spitz e con avvallo di Panontin, finalizzata a ottenere la sospensione da parte del giudice di pace di Spilimbergo della sospensione della patente per sessanta giorni disposta nei confronti dell’autista a seguito di una multa per eccesso di velocità. Secondo la Procura, si sarebbe trattato di un falso.

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