«Regione omofoba». E l’Arcigay fa causa
TRIESTE. Battaglia legale dell’Arcigay Friuli contro la Regione. L’associazione ha presentato ricorso al Tar per chiedere giustizia nei confronti di una coppia omosessuale di 35 anni, residente a Pordenone, che si era vista rifiutare i contributi per la prima casa erogati dall’ente presieduto da Tondo. Un atto che Arcigay definisce “discriminatorio”.
La Regione prevede una forma di incentivo a fondo perduto, in questo caso di 17 mila euro assegnati da Mediocredito, per sostenere chi fa investimenti immobiliari. Secondo l’articolo 8 comma 3 del regolamento regionale possono presentare domanda «persone maggiorenni in forma singola oppure associate qualora si tratti di coniugi o di conviventi more uxorio, ovvero di coppia intenzionata a contrarre matrimonio o a convivere more uxorio».
La vicenda, rimbalzata sulle cronache nazionali, era scoppiata a febbraio dopo che la coppia aveva ricevuto una lettera di Mediocredito in cui si evidenziava che i richiedenti non rispondevano al requisito di “more uxorio”. «Follia totale – commenta Giacomo Deperu, presidente dell’Arcigay Friuli “Nuovi Passi” – perché il regolamento parla in modo esplicito di coppie coniugate o more uxorio, cioè come se lo fossero». Deperu cita pure una sentenza della Corte di Cassazione del marzo 2012, «dove si chiarisce che, proprio perché impossibilitate a sposarsi, in questi casi le coppie gay devono accedere a trattamenti analoghi a quelli riservati ai coniugi».
Il ricorso è stato depositato in questi giorni attraverso il responsabile legale di Arcigay Friuli, l’avvocato Francesco Furlan. «È un caso di omofobia istituzionale che getta un’ombra di discredito sulla Regione – riflette ancora Deperu – un atto che la coppia di Pordenone non accetta». L’associazione, viene precisato in un comunicato «oltre a offrire assistenza legale gratuita alla coppia, appoggerà il ricorso “ad adiuvandum”, a sostegno dell’interesse diffuso che la sentenza del Tar ricoprirà in ambito sociale». Un aiuto «a tante coppie omosessuali – spiega il presidente – che, nel domandare il contributo, sono state disincentivate dagli stesi uffici preposti».
Il caso troverà spazio nell’incontro convocato mercoledì da Tondo, che riceverà una delegazione dell’Arcigay nella sede del suo comitato elettorale a Udine. Al governatore uscente gli esponenti dell’associazione chiederanno di annullare il provvedimento deciso nei confronti della coppia di Pordenone. «Anche perché, rileva Deperu – nel programma elettorale di un altro candidato di centrodestra, Adriano Ioan, in corsa per il Comune di Udine, si promette impegno per eliminare le discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale». L’associazione oltre che Tondo, Ioan e lo sfidante Furio Honsell, incontrerà Saverio Galluccio e Debora Serracchiani «“affinché le nostre istanze di civiltà diventino realtà nei loro programmi».
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