Regione, la trattativa sui 14mila appesa a un filo

“Dialogo tra sordi” sul contratto del pubblico impiego. Si allontana l’ipotesi di un’intesa che scongiuri in extremis lo sciopero
Una protesta del pubblico impiego sotto la Regione in una foto d’archivio
Una protesta del pubblico impiego sotto la Regione in una foto d’archivio

TRIESTE. Si cambia sede, Gorizia e non Udine, ma non ordine del giorno. Paolo Panontin accetta la richiesta delle categorie del pubblico impiego di incontro nel capoluogo isontino giovedì 19 maggio, ultimo tentativo per scongiurare lo sciopero del 25, ma non apre su un’ulteriore istanza, la trasmissione a stretto giro, prima del 19, di una proposta concreta sulle risorse finanziarie per il rinnovo del contratto dei 14mila dipendenti del pubblico impiego del Friuli Venezia Giulia.

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I nervi sono tesi. E i sindacati contestano le modalità della convocazione del 19. Su indicazione dell’assessore alla Funzione pubblica, la chiamata a Udine «per proseguire la trattativa» è arrivata dal presidente della delegazione Luca Tamassia.

Ma quel giorno, in quel posto, non può andar bene. Mafalda Ferletti (Cgil Fp), Massimo Bevilacqua (Cisl Fp), Maurizio Burlo (Uil Fpl), Fabio Goruppi (Ugl) e Paola Alzetta (Cisal), in una nota indirizzata ai datori di lavori, fanno sapere che giovedì è in programma, a Gorizia, una delle assemblee già programmate proprio sullo sciopero, «come la stessa direzione generale sa in quanto è dal suo servizio Organizzazione che è partita la nota informativa a tutte le strutture dell’ente Regione».

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I sindacati non nascondono il disappunto: «Per non arrivare a dire quanto sia antisindacale un simile comportamento in questo momento di stato di agitazione e proclamazione di uno sciopero, la definiamo come un’ulteriore mancanza di tatto istituzionale nei confronti dei lavoratori».

Ma c’è dell’altro. Alla Regione che parla di «prosecuzione della trattativa», le categorie ribattono: «Non di prosecuzione si può parlare, in quanto le trattative non possono essere considerate nemmeno iniziate come già abbiamo fatto notare al termine della riunione dell'11 maggio, peraltro non convocata per il rinnovo del contratto, e pure durante il tentativo di conciliazione davanti al Prefetto del 29 aprile».

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Di qui la richiesta di programmare l’incontro alle 11.30 non più a Udine, ma a Gorizia, con la trasmissione anticipata di una «formale e dettagliata proposta sulle risorse messe a disposizione sia per l’incremento degli stipendi tabellari sia per le quote di salario accessorio da destinare al riordino istituzionale che interessa tutto il personale del comparto».

Nel “pacchetto” andrà anche chiarito che l’indennità di vacanza contrattuale attualmente erogata, relativamente al periodo 2010-12, non dovrà venire computata nei soldi del rinnovo.

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«Solo nel caso di una valutazione positiva della proposta, e di un successivo buon esito dell’incontro - conclude il sindacato -, potranno essere riconsiderate le azioni assunte per il 25 maggio». In sostanza lo sciopero è confermato, ma evitarlo è ancora possibile.

La Regione ci proverà fino in fondo? Al momento l’ok riguarda solo Gorizia. «Ho dato disposizioni alla delegazione trattante di accogliere la richiesta», dice Panontin. L’assessore rimane fermo, invece, sull’ordine del giorno: «I sindacati vedranno la nostra proposta non prima di giovedì».

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