Regione Fvg, contributi “congelati” a Piero Tononi ed Elio De Anna

TRIESTE. Stop per Piero Tononi e Elio De Anna. Via libera per Uberto Fortuna Drossi e Gilberto Paris Lippi che, a differenza dei due “colleghi”, hanno ottenuto ieri l'avvio della pratica di restituzione delle trattenute in busta paga, accumulate durante le legislature che hanno visto i due sedere sugli scranni del Consiglio regionale, rispettivamente dal 2003 al 2008 fra i banchi dei Cittadini e, dal 1998 al 2003, fra quelli di An.
Detta in parole povere, si tratta del vitalizio che, grazie a una legge regionale del 2013, gli ex consiglieri possono scegliere di riscuotere mensilmente dopo il compimento dei 65 anni oppure incassare invece in un sol colpo. E davanti alla stretta sui costi della politica avviata dalla giunta Serracchiani e ad un clima generale non certo tenero verso il Palazzo, per evitare possibili sorprese, continua dunque per una parte degli ex consiglieri la corsa alla liquidazione immediata delle somme versate. Battere cassa, prendendo tutto e subito, insomma, per motivi di carattere personale o più probabilmente per la preoccupazione che leggi retroattive o magari il peggiorare della crisi economica possano portare alla messa in discussione dei livelli delle pensioni mensili. I consiglieri che hanno inoltrato richiesta sono infatti al momento una sessantina e le loro richieste incidono per oltre 3 milioni sul bilancio della Regione.
Ieri, come detto, è stata la volta di Fortuna Drossi e Lippi. L'Ufficio di presidenza ha chiesto alla giunta il riconoscimento dei circa 240mila euro necessari per adempiere alle due nuove pratiche. I due ex di Palazzo potranno così incamerare i circa 120mila euro lordi che spettano loro per i cinque anni in Consiglio: perché questo è il valore economico dei contributi versati in un quinquennio trascorso in piazza Oberdan. Un respiro di sollievo soprattutto per Fortuna Drossi che, solo pochi mesi fa, aveva visto sfumare la possibilità di accedere all'assegno mensile (pari a circa 2mila euro lordi), che gli sarebbe spettato come pensione, ma che avrebbe dovuto attendere per altri cinque anni, dopo che la Regione ha innalzato da 60 a 65 anni l'età per cominciare a intascare il dovuto.
Per due che ridono, altri due ridono meno. Molto meno. Sono stati infatti quattro i casi trattati ieri in una discussione, che ha registrato analoga richiesta da parte di Elio de Anna e Piero Tononi, che hanno però visto i propri casi rimanere in sospeso. Entrambi attendono lo sviluppo dei procedimenti giudiziari sul loro conto, nell'ambito delle inchieste sulla girandola di rimborsi di cui parte dei consiglieri regionali ha usufruito nell'ultima legislatura e che hanno occupato per mesi le colonne dei quotidiani, con l'amaro racconto dei soldi dei contribuenti spesi per cene, viaggi, regali e spese di rappresentanza ingiustificabili e a volte surreali.
De Anna e Tononi potranno essere liquidati solo dopo la sentenza che stabilirà se e quanto i due saranno eventualmente chiamati a pagare nell'ambito dei processi, che li vedono coinvolti. Avviene cioè quanto accaduto per Riccardo Illy la settimana scorsa, quando l'ex governatore si è visto decurtare prudenzialmente di 74mila euro l'ottenuta restituzione dei 126mila euro a lui spettanti. I 74 mila corrispondono alla cifra contestata a Illy dalla Corte dei conti che, nell'aprile 2014, ha giudicato colpevole in secondo grado tutta la giunta dell'epoca per un danno erariale da 700mila euro, dovuto alla violazione delle norme di imparzialità della pubblica amministrazione in un'operazione di vendita di alcune proprietà della Regione. Casi diversi nel merito ma non nell'esito finale, quelli di De Anna e Tononi, le cui richieste rimangono congelate in attesa di verificare il contenuto delle sentenze. Soltanto pochi giorni fa il pm di Trieste Federico Frezza ha chiesto per Tononi due anni e tre mesi con rito abbreviato, per il reato di peculato, oltre ovviamente al risarcimento alle casse regionali. Rinviato a giudizio invece Elio De Anna, che ha optato per il rito ordinario.
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