Regione: fondi per 48 milioni al turismo di montagna. Sfuma la funivia Pramollo-Pontebba
TRIESTE Quarantotto milioni per la montagna, da suddividere fra impianti sciistici, ricettività e realizzazione della banda larga. Sarà la giunta Fedriga a sbloccare definitivamente la partita legata alla mancata realizzazione del nuovo comprensorio di Pramollo, andato in cavalleria dopo anni d’attesa: un passaggio che ora consente alla Regione di fare ricorso ai mutui previsti in era Illy, ma mai accesi a causa dei continui rinvii sulla costruzione della funivia Pontebba-Pramollo e delle strutture alberghiere connesse al potenziamento dell’area.
Dopo una serie infinita di ricorsi e rimpalli di responsabilità, la vicenda si era chiusa negli ultimi mesi del mandato di Debora Serracchiani, che aveva sancito in legge il termine della questione, cancellando l’interesse pubblico a partecipare al piano di project financing messo in campo molti anni prima ma divenuto inattuale davanti all’innalzamento delle temperature in montagna e alla constatazione che i maggiori vantaggi turistici sarebbero andati al versante austriaco della montagna. Da qui la scelta di ritirarsi, confermando però la destinazione dei 48 milioni ai territori montani per la messa in sicurezza degli impianti sciistici e prevedendo intanto un primo contributo da 11, 5 milioni per il Comune di Pontebba, trovatosi penalizzato dal sogno sfumato rappresentato dal progetto basato sulla collaborazione pubblico-privato. Altri 2 milioni Pontebba li avrebbe ricevuti per la demolizione di tre caserme dismesse.
Il via all’operazione sarà dato ora dalla manovra di bilancio, nell’ambito del ricorso all’indebitamento che la giunta Fedriga sta valutando da alcune settimane. I mutui potrebbero valere alcune centinaia di milioni e al loro interno l’esecutivo inserirà i 48 riguardanti la montagna, modificando però l’impostazione data dal centrosinistra che, oltre ai fondi per Pontebba, voleva destinare tutto lo stanziamento agli impianti di risalita. Una brutta sorpresa avrà poi il sindaco di Pontebba, che ha già presentato il piano per l’utilizzo degli 11, 5 milioni previsti ma che dovrà ridimensionare le pretese, perché il centrodestra intende investire soprattutto su ospitalità e banda larga in tutto l’arco alpino regionale.
Come spiega l’assessore al Turismo, Sergio Bini, «con i fondi destinati a Pramollo non realizzeremo solo un intervento sugli impianti ma produrremo un ammodernamento delle strutture ricettive, ovvero alberghi e appartamenti, che è il nostro pallino per dare una svolta al turismo, che deve basarsi su più quantità ma soprattutto più qualità». Un’intenzione che si lega alla norma di prossima approvazione in Consiglio regionale, che consente agli alberghi ampliamenti in deroga fino al 60% e addirittura senza limiti se necessario per l’ottenimento della quarta stella. Un intervento di rilievo anche dopo l’assegnazione al Fvg del Festival invernale della gioventù europea Eyof 2023 e della necessità di garantire ospitalità all’altezza.
La conferma dell’indirizzo assunto arriva anche dall’assessore al Bilancio, Barbara Zilli: «Ne abbiamo parlato in giunta e riteniamo che i fondi ex Pramollo debbano seguire una strategia per il rilancio della montagna. L’occasione per presentare la nostra proposta saranno gli “Stati generali della montagna”, convocati dal presidente Fedriga alla fine di questa settimana». Secondo Zilli, «le risorse non possono essere destinate alla sola impiantistica, ma devono avere carattere stabile e duraturo: da questo punto di vista riteniamo fondamentali la ricettività alberghiera e il miglioramento delle infrastrutture digitali, perché senza banda larga ormai non è più possibile fare impresa e creare occasioni di crescita stando al passo coi tempi». —
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