Regione: corsa al welfare, record di domande Isee

Il ministero assegna il primato nazionale a Friuli Venezia Giulia e Sardegna: il 15% delle famiglie chiede il certificato
Sono in aumento le famiglie che si ritrovano a fare i conti con un portafoglio troppo presto vuoto
Sono in aumento le famiglie che si ritrovano a fare i conti con un portafoglio troppo presto vuoto

TRIESTE Friuli Venezia Giulia e Sardegna alla pari. Sono le prime due regioni nel rapporto tra dichiarazioni Isee e famiglie residenti nel primo semestre 2015: l’incidenza è del 15,2% (65mila il valore assoluto di Dichiarazioni sostitutive uniche presentate nel territorio), ben oltre la media italiana del 10,1% (oltre 2 milioni di Dsu).

Una novità se il ministero del Lavoro, che ha diffuso il rapporto (una fotografia sull’impatto delle regole introdotte dal primo gennaio), evidenzia che «tra quelle in cui la copertura della popolazione Isee è più alta compaiono per la prima volta regioni del Nord». Ma la lettura del dato, avverte Maria Sandra Telesca, «non può trascurare un’offerta che è superiore alla quasi totalità delle regioni».

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Famiglie in difficoltà Secondo l’assessore regionale, in sostanza, il fatto che in Fvg ci sia una quota rilevante di nuclei familiari che presenta la certificazione dei propri redditi e beni per l’accesso a prestazioni sociali agevolate messe a disposizione dall’amministrazione pubblica, se da un lato conferma che ci sono persone in difficoltà, dall'altro «è soprattutto conseguenza della varietà delle nostre misure e di soglie massime di Isee più elevate che altrove». Quello regionale è il miglior welfare d’Italia? «Se non il migliore, siamo a livello di Trento, Bolzano e Valle d’Aosta».

La classifica A Nord quello del Fvg è comunque un caso unico dato che tutti gli altri stanno sotto la media nazionale: Emilia Romagna 8,4%, Lombardia 8,2%, Piemonte 8%, Liguria 6,6%, Veneto 6,1%, Trentino Alto Adige 3%, il gradino più basso d’Italia. Il Fvg, con la Sardegna, sta invece davanti a varie regioni del Sud: Calabria 14,9%, Campania 14,7%, Sicilia 14,2%, Basilicata 14,0%, tutte al di sopra del 10,1% della penisola. Una situazione da interpretare guardando anche altri indicatori.

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Le cifre È ancora il rapporto ministeriale, infatti, a rilevare che il Fvg fa segnare il massimo della media di valore Isee nelle domande presentate (12.965 euro, prima della riforma si stava un po’ più sotto, 12.625 euro) ed è secondo (dietro la Valle d’Aosta) nella classifica della più bassa percentuale di patrimonio mobiliare nullo: solo il 5% delle Dsu (il 6,3% prima della riforma) mostra la totale assenza di conti correnti, depositi postali, partecipazioni azionarie.

Le nuove regole Da inizio anno l’Isee, con la principale novità della certificazione dei redditi, vale a dire l’incrocio dei dati presenti negli archivi Inps e dell’agenzia delle Entrate, è diventato uno strumento che consente una valutazione più oggettiva, restringe gli spazi all’evasione, mette all’angolo i “furbetti” dell’autocertificazione. Il ministero rileva non poche differenze rispetto agli anni scorsi: il nuovo indicatore risulta più favorevole per quasi la metà dei nuclei familiari (46,9%), mentre è meno favorevole in poco più che un terzo (36,5%).

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Vale e dire che solo in un caso su sei non si osservano variazioni nel passaggio dalle vecchie alle nuove regole. Tornando alla regione si può inoltre ipotizzare che, si procedesse con lo stesso ritmo, a fine anno una famiglia su tre avrebbe presentato una Dsu (l’anno scorso se ne sono contate circa 100mila) per ottenere un beneficio pubblico.

Le misure Le misure di sostegno per le quali è necessaria un’attestazione Isee sono più di una ventina in Fvg, divise tra i tre assessorati sanità e protezione sociale (Telesca), formazione e lavoro (Panariti), edilizia (Santoro). Tra le più popolari il bonus taglia-bollette, tra le ultimi l’esenzione dal superticket e il reddito integrato.

I tetti I regolamenti prevedono tetti diversi di Isee. I più alti (60.000 euro) riguardano il fondo per il sostegno a domicilio per bisogni a elevatissima intensità e gli interventi per i malati di Sla. Il più basso (8.238 euro) era quello del Fondo di solidarietà regionale prima che venisse fissata in 6mila euro la soglia Isee per assegno anti-povertà.

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