Regione, corsa ai contributi per il recupero delle vecchie case

“Assalto” al bando che prevede la copertura del 50% dei costi: arrivate 1.661 domande
Una veduta di Trieste
Una veduta di Trieste

TRIESTE Mariagrazia Santoro immaginava di mettere in fila un migliaio di domande e invece ne conta 1.661, «ben oltre le nostre aspettative». L’assalto riguarda il bando emanato lo scorso marzo “Recupero, riqualificazione o riuso del patrimonio immobiliare privato”, un’operazione da 11,5 milioni di euro. Si tratta di contributi messi a disposizione dei privati e delle aziende per interventi di ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo di immobili in stato di abbandono o di sottoutilizzo nei centri storici.

Ieri, dall’assessorato Santoro, è uscita la fotografia della risposta dei cittadini alla scadenza di inizio giugno: 1.661 domande presentate, ora sotto la lente degli uffici che stanno esaminando la documentazione per definire la graduatoria dei contributi ammissibili. A venire maggiormente premiati, come da regolamento, saranno gli incrementi della classe energetica e della sicurezza sismica, le destinazioni degli alloggi a prima casa, gli interventi di edilizia convenzionata, il maggior numero di alloggi da realizzare e i versamenti dei tributi nel territorio del Friuli Venezia Giulia.

Mariagrazia Santoro
Mariagrazia Santoro

«Già il traguardo di 1.000 domande sarebbe stato lusinghiero – sottolinea l’assessore all’Edilizia –, superare le 1.600 ci conforta sulla bontà del provvedimento che evidentemente non solo ha dato risposta a esigenze specifiche, ma ha colto e stimolato una sensibilità diffusa tra cittadini e imprese sulla necessità di recuperare il patrimonio edilizio anche per rilanciare la vitalità dei centri storici».

Nel dettaglio le domande sono giunte da oltre 190 Comuni, soprattutto dai piccoli e medi (oltre l’80% del totale), con la provincia di Udine a fare la parte del leone (950 richieste), quindi Pordenone (376), Trieste (214) e Gorizia (121). Il provvedimento, che ha una copertura finanziaria regionale di 11,5 milioni di euro, prevede l’accesso al contributo alle persone fisiche o a soggetti privati diversi dalle persone fisiche (ad esempio imprese, società di capitali, società di persone, associazioni, onlus), titolari del diritto di proprietà, anche pro quota, sull’immobile, o che posseggano, ad altro titolo, l’immobile nei limiti in cui è loro riconosciuto il diritto ad eseguire l’intervento. A poter essere finanziati sono gli interventi di ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria o restauro e risanamento conservativo volti al recupero, riqualificazione e riuso del patrimonio immobiliare privato.

Il contributo è pari al 50% della spesa per la parte effettivamente a carico del richiedente. Tuttavia, se l’intervento comporta la realizzazione di alloggi per gli interventi attuati da soggetti privati diversi dalle persone fisiche, il contributo non potrà superare i 30.000 euro per alloggio, mentre per gli interventi attuati dalle persone fisiche, non si andrà oltre i 40.000 euro per alloggio.

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