Regione, contributi sull’edilizia: è duello in aula

Centrodestra: un mostro burocratico paralizza l’erogazione dei contributi. Santoro: nessun blocco, questione di tempi
Una veduta di Trieste
Una veduta di Trieste

TRIESTE. Maggioranza e opposizione incrociano le sciabole sul funzionamento della legge sul riuso degli immobili in stato d'abbandono, votata in modo trasversale nel 2014 e dotata di uno stanziamento da 21,5 milioni.

Il centrodestra denuncia un eccesso di burocrazia e regolamenti cavillosi che bloccherebbero l'erogazione dei contributi: come spiega Roberto Revelant (Ar), «sono stati finora concessi solo 750mila euro». Il valore della norma non è comunque in discussione: sono infatti ben 1.600 le domande pervenute e 192 quelle finanziabili con le risorse attuali, di cui 60 avanzate da imprese e 132 da privati.

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Revelant attacca però sulla lentezza delle procedure: «Sono soltanto in sei ad aver ricevuto effettivamente il contributo: tutto bloccato da un regolamento sbagliato, scritto senza essere condiviso dall'opposizione». Secondo il consigliere «la norma potrebbe muovere un giro d'affari da 60 milioni, le procedure sono incagliate e vanno velocizzate. I fondi giacciono invece nelle casse della Regione e l'edilizia è paralizzata dal mostro burocratico».

La giunta respinge le accuse al mittente. Come spiega l'assessore al Territorio, Mariagrazia Santoro, «i fondi sono disponibili e assolutamente non bloccati: i numeri dell'opposizione non sono una novità e mostrano anzi che il canale di finanziamento funziona ed è attivabile, ma ciò dipende dalla rapidità con cui i richiedenti presentano la documentazione in Regione, tenuta a rispondere entro 30 giorni».

Per Santoro «l'opposizione commette un errore grossolano, confondendo risorse impegnate con risorse date»: in pratica tutti i beneficiari sanno già di poter contare sui soldi e una parte ha già cominciato i lavori, ma solo alla fine otterrà il finanziamento regionale. Per la giunta il problema non sarebbe quindi dovuto ai ritardi della burocrazia regionale, ma ai tempi di effettuazione dei lavori, perché il danaro non viene dato in anticipo, ma solo a conclusione dell'opera, al momento della presentazione del consuntivo dei costi sostenuti».

«L'unica eccezione possibile è per chi presenta fideiussioni bancarie con cui domandare l'anticipo del contributo: i 750mila euro finora erogati rientrano appunto in questa seconda opzione, ma anche in tale caso l'iter procede a rilento per ritardi nella presentazione agli uffici delle pezze d'appoggio necessarie. Santoro precisa ancora che «nel corso dell'ultima seduta della IV commissione abbiamo annunciato che proprio per accelerare ulteriormente le procedure e mettere un po' di fretta a coloro che sanno già di essere beneficiari del contributo, inseriremo un termine perentorio per presentare la documentazione».

Riccardo Riccardi (Fi) non si accontenta: «C'è bisogno di interventi che semplifichino i meccanismi e non aggiungano burocrazia. In questo momento economico i soldi devono entrare subito in vena ed essere spendibili nell'immediatezza: la giunta si fa gestire invece dalla tecnocrazia».

Accuse che il presidente della IV commissione, Vittorino Boem (Pd), rispedisce al mittente, rilevando «la scorrettezza istituzionale di un'opposizione che preferisce il facile attacco sulla stampa: avevamo già deciso di tenere una riunione per approfondire il tema proprio su richiesta del centrodestra».

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