Regione: cementificio, nuovi dati da Ass e Arpa
Chiesti ulteriori approfondimenti su tutela della salute e ambiente. Moretton: slitta la delibera

TRIESTE
La Regione convoca l’Azienda sanitaria della Bassa friulana e l’Arpa. E chiede nuovi chiarimenti sul cementificio di Torviscosa che, da settimane, agita sindaci, comitati, ambientalisti e Intesa democratica. I chiarimenti riguardano i pareri già forniti, ma a più voci contestati, sulle eventuali ricadute per l’ambiente e per la salute umana. E possono rivelarsi decisivi per i destini dell’impianto del gruppo Grigolin. La giunta, dopo il parere favorevole ma consultivo della commissione sulla valutazione d’impatto ambientale, deve infatti dire sì o no all’impianto del gruppo Grigolin. Ma, prima di farlo, attende che la bozza di delibera - quella contro cui si è scagliato il diessino Mauro Travanut o, eventualmente, una riveduta e corretta - superi l’esame tecnico e poi legale.
L’istruttoria, però, è tutt’altro che chiusa: lo testimoniano le richieste all’Arpa e all’Azienda sanitaria. Lo conferma il vicepresidente Gianfranco Moretton, spiegando in serata che la direzione centrale all’Ambiente ha chiesto ulteriori approfondimenti, e aggiungendo che «con ogni probabilità» la delibera non andrà in giunta venerdì.
I PRESENTI
L’incontro che sancisce la necessità di nuove verifiche tecniche si tiene nella mattinata di ieri a Trieste. La Regione interviene con il direttore generale Andrea Viero, il segretario generale Vittorio Zollia e il direttore centrale ai Lavori pubblici Franco Scubogna; l’Ass della Bassa con il direttore generale Roberto Ferri e l’Arpa con un alto dirigente.
I PARERI
Sotto la lente finiscono i pareri che l’Azienda sanitaria e l’Agenzia per l’ambiente hanno già formulato sul cementificio e che sono serviti alla commissione Via per esprimersi a favore, il 28 marzo, con 7 sì e 2 no (quelli degli ambientalisti). Ma, giacché quei pareri vengono letti in maniera opposta, e le audizioni presiedute da Uberto Fortuna Drossi ne hanno dato pubblica riprova, la Regione adesso ne chiede agli estensori l’interpretazione autentica. L’ASS Nel caso dell’Azienda sanitaria, in particolare, l’interrogativo da sciogliere è apparentemente semplice: il parere di fine dicembre 2006, quello a firma di Carlo Piani e Clara Pinna, è favorevole o sfavorevole al cementificio? Sandro Metz, Mauro Travanut, molti sindaci e il comitato, da giorni, sottolineano che la relazione istruttoria del servizio Via registra testualmente un «parere sfavorevole». Eppure, aggiungono, la commissione dà alla fine parere favorevole: perché? Dario Gasparo, l’esperto del Cai, sollecita un chiarimento già il 28 marzo, come emerge a verbale. E, in risposta, una dei firmatari della relazione del servizio Via osserva che «l’Ass pone delle condizioni per cui il suo parere non può essere considerato in senso sfavorevole», se il servizio recepisce quelle condizioni nelle prescrizioni, come ha fatto.
L’ARPA
Nel caso dell’Arpa, invece, i dubbi si concentrano sui dati raccolti da due centraline: dati che registrano uno sforamento dei parametri di legge non per la salute umana, ma per la protezione dell’ecosistema e della vegetazione. L’Agenzia, in un chiarimento successivo fornito alla commissione Via, evidenzia che quei dati non sono scientificamente validi, in quanto le centraline si trovano in una posizione che non rispetta il decreto ministeriale: sono cioé troppo vicine all’area del futuro cementificio. Ancora una volta, però, esplodono le contestazioni, le proteste, gli interrogativi: «Se i dati scientifici sono insufficienti, inconcludenti o incerti, perché non si ricorre al principio di precauzione?» sintetizza, per tutti, Metz. Si arriva a ieri quando la Regione, con i suoi uffici, decide di risolvere la «querelle». Chiedendo risposte univoche tanto all’Arpa quanto all’Ass.
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