Regione, buco da 39 milioni per Mediocredito
TRIESTE. La perdita di esercizio 2015 di banca Mediocredito si è attestata a quota 39 milioni di euro. Una quota superiore del 125% rispetto a quanto previsto nel business plan per lo scorso anno. L'hanno annunciato ieri in consiglio la presidente, Cristiana Compagno, e l'assessore al Bilancio, Francesco Peroni.
Secondo l'esponente della giunta e la numero uno dell'istituto, però, il bilancio con un pesante segno “meno” è premessa a un rilancio: il 2016 sarà l'anno in cui Mediocredito punterà a liberarsi di 357 milioni di sofferenze attraverso una radicale operazione di cartolarizzazione - «saremo i primi in Italia» - e a concludere il percorso per l'ingresso nel gruppo Iccrea.
Il risultato negativo si è verificato a dispetto di proventi operativi netti per oltre 30 milioni, per una banca che secondo Peroni «rappresenta ancora un asset strategico per il Fvg». Resta da capire, e sono domande cruciali, quale sarà l’entità dell’aumento di capitale e se tutti gli azionisti saranno disponibili a sottoscriverlo. La soluzione del doppio rebus - cartolarizzazione e aumento di capitale - dovrebbe arrivare entro giugno, e poi a valle dovrebbero essere definite le modalità della fusione in Iccrea (holding delle banche di credito cooperativo).
Le asperità del 2015 La perdita d'esercizio fuori misura, ha spiegato Compagno, è dovuta in buona parte al saldo netto delle rettifiche di valore sui crediti che, rispetto a una previsione di 39 milioni, si è attestato su 68,3 milioni. L'entità delle rettifiche è stata colpita da due componenti impreviste: «Nel corso del 2015 il cda ha deciso di procedere a realizzare alcune operazioni finalizzate a ridurre il volume delle sofferenze, accumulate nel primo decennio degli anni Duemila e che dal 2012 hanno iniziato a manifestarsi. Sono state pertanto perfezionate alcune operazioni di cessioni di crediti e di conferimento di beni immobili leasing a fondi (per un totale di 56 milioni) che hanno determinato la rilevazione di perdite per 16,4 milioni».
A questi si aggiungono 13,5 milioni derivanti da ulteriori rettifiche di valore, rilevate in seguito a una modifica della normativa interna: preso atto della debolezza del mercato immobiliare, in giugno il cda ha deciso di rivedere «in termini più severi» i criteri di valutazione applicati nella «valorizzazione dei beni immobili oggetto di garanzia sulle esposizioni o relativi a beni leasing».
Il “salvabanche” Come se non bastasse, ci si mettono anche le magagne del sistema bancario italiano. Mediocredito, «e quindi i cittadini del Fvg» ha specificato Compagno, ha dovuto sborsare quasi 3 milioni di euro per il Fondo unico di risoluzione per le crisi bancarie: «Soldi che pesano molto sui nostri bilanci».
La cartolarizzazione Le fatiche del 2015 erano, hanno spiegato Peroni e Compagno, un passo necessario verso il risanamento. Lo strumento scelto è una cartolarizzazione del portafoglio sofferenze, che al 31 dicembre assommava a 357 milioni lordi. I crediti verranno ceduti a una società veicolo esterna alla banca, che procederà all'emissione di titoli di cartolarizzazione, che verranno sottoscritti in buona parte da investitori di mercato.
Il primo passaggio necessario è quindi identificare i recuperi conseguibili sulle sofferenze, elemento base per la determinazione del prezzo e l'attrazione quindi degli investitori. E pure per capire la misura dell’aumento di capitale che i soci dovranno sostenere, in modo da presentarsi adeguatamente alla fusione per incorporazione in Iccrea.
Il patto con Iccrea La pulizia dei conti è indispensabile per il passaggio successivo: l'ingresso di Mediocredito nel gruppo Iccrea. «Il 22 dicembre abbiamo firmato una lettera d'intenti che è una road map per il passaggio - ha annunciato Peroni -. Il fine complessivo è liberare la banca dalle sofferenze, entrare nel gruppo Iccrea così da avere una banca regionale corporate che operi in integrazione con la rete delle Bcc, il tutto sotto l'ombrello di quello che si avvia ad essere il terzo gruppo bancario italiano».
L'operato Nel 2015 i volumi di raccolta diretta della clientela di Mediocredito sono cresciuti del 3,76% arrivando a 803 milioni. Il nuovo credito erogato alle imprese è arrivato a 231 milioni. A fine anno le imprese clienti erano 3.214 e i rapporti 5.040. Positivi anche i risultati economici della gestione caratteristica: i proventi operativi netti del conto economico riclassificato sono cresciuti del 10,91%, il risultato loro della gestione operativa si attesta ad un valore di 16 milioni, pari a +17,39%.
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