«Regione assente sul porto e sul trasporto bramme»

Scaramelli (Compagnia): al convegno di Confindustria di un mese fa abbiamo indicato le soluzioni, ma non c’è stato alcun interesse delle autorità
Bonaventura Monfalcone-03.12.2012 Camion-Brame-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-03.12.2012 Camion-Brame-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

La Regione è sul banco degli imputati in relazione al traffico pesante che parte dal porto di Monfalcone, e in particolare quello delle bramme destinate ai laminatoi di San Giorgio di Nogaro. A puntare l’indice accusatorio è Riccado Scaramelli, che precisa di intervenire sia come rappresentante di Confindustria Gorizia sia come amministratore delegato della Compagnia portuale.

«La Compagnia - sottolinea - ha indicato le soluzioni per il trasporto delle bramme da quattro anni, ma la Regione è la grande assente sia dall’attività del porto sia dalle decisioni per lo sviluppo dei traffici. Un mese fa - aggiunge - al convegno all’Europalace sui traffici pesanti abbiamo messo per iscritto le nostre proposte, ma non siamo mai stati convocati, non c’è stato alcun interesse da parte delle autorità preposte».

L’intervento di Scaramelli fa seguito all’annuncio della Provincia di voler sospendere il rilascio dei permessi annuali per i trasporti eccezionali. Scaramelli ne ha anche per la Provincia: «In tanti parlano del problema del trasporto delle bramme senza poi fare nulla, e adesso la Provincia vuol risolvere tutto in una settimana... Il presidente Gherghetta siede nel cda dell’Azienda speciale per il porto e quindi conosce la realtà. La Provincia - aggiunge - è anche rappresentata nel comitato consultivo della Regione per il porto...».

E con riguardo alla possibile sospensione del rilascio dei permessi per i mezzi pesanti, mostra di non crederci tanto: «Bisogna evitare - afferma - il terrorismo, di qualunque colore politico esso sia».

La questione del trasporto delle bramme, ricorda ancora l’ad della Compagnia portuale, è stata anche sollevata a suo tempo nella sede dell’Azienda speciale per il porto, che intervenne presso la Regione, ma evidentemente senza esiti.

«Siamo assolutamente favorevoli a trasportare le bramme per ferrovie e via mare - afferma ancora Scaramelli - portando avanti una logica di pianificazione dei trasporti che favorisca l’ambiente e la salute, ma senza penalizzare chi lavora con questi traffici».

Per poter trasferire le bramme via ferrovia da Monfalcone a San Giorgio di Nogaro non serve molto. Il porto di Monfalcone ha il suo raccordo ferroviario, i laminatoi di San Giorgio anche. Per consentire il passaggio di treni pesanti si deve però rinforzare un piccolo ponte a San Giorgio di Nogaro. «Un lavoro - rileva Scaramelli - che si fa in due weekend, proprio per non fermare il traffico. Nessuno sa - prosegue - che negli ultimi due mesi abbiano fatto dieci treni di bramme. Ma erano treni con molti vagoni e un carico ridotto, proprio a causa di quel piccolo ponte. E ogni vagone ha un costo...».

A questo punto l’ad della Compagnia portuale chiede: «Perchè la Regione non favorisce l’uso della ferrovia? Per le agevolazioni è stato messo un limite minimo di distanza di 100 chilometri, e quindi non sono utilizzabili per i trasporti ferroviari tra Monfalcone e San Giorgio di Nogaro, mentre la stessa Regione ha fissato per il trasporto via mare “agevolato” una distanza minima di 20 miglia. Da parte nostra - aggiunge - ribadisco il favore a portare le bramme per ferrovia o via mare, ma le autorità devono darsi da fare come stiamo chiedendo da quattro anni».

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