Regione, assalto al bonus antipovertà: il Fvg assume

Gli assessori Telesca e Panariti annunciano un rinforzo di 18 persone per fronteggiare la “carica degli 11mila”
Assunzioni in arrivo per fronteggiare le richieste di reddito di cittadinanza
Assunzioni in arrivo per fronteggiare le richieste di reddito di cittadinanza

TRIESTE. L’esercito di richiedenti l’assegno di sostegno al reddito viaggia attorno a quota 11mila unità. Tante, più del previsto. E dunque la giunta regionale, d’intesa tra Loredana Panariti e Maria Sandra Telesca, i due assessori che ieri mattina hanno informato preventivamente la maggioranza, è pronta a varare un “pacchetto” di assunzioni per rafforzare centri del lavoro e servizi sociali comunali al fine di accelerare le pratiche regolamentari.

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I soldi, assicurano Panariti e Telesca, ci sono e vengono erogati ma è necessario intervenire per diminuire le attese. Già venerdì prossimo, via delibera, verrà disposto il rinforzo di 18 persone per un investimento di 2,2 milioni di euro.

Il provvedimento era in agenda da inizio aprile, quando Panariti, Telesca e la presidente Debora Serracchiani, incalzate dalle critiche del centrodestra su ritardi e criticità pratiche della misura di integrazione del reddito dei nuclei familiari con Isee inferiore ai 6mila euro, fecero il punto della situazione dei primi sei mesi di applicazione della legge regionale 15/2015.

A fine marzo, fu reso noto, si erano rivolte ai servizi sociali dei Comuni per ottenere il beneficio 10.785 famiglie, a copertura di 29.493 persone: il 2,4% della popolazione regionale. Trieste risultava il primo ambito assistenziale per numero di domande: 3.513. A seguire Udine con 2.510, Alto e Basso Isontino con 662 e 848 istanze, Pordenone con 641.

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Cifre considerati sostanzialmente assestate, ma tra aprile e maggio si è comunque registrato un ulteriore incremento tale da portare il totale dei richiedenti, fa sapere Telesca, attorno a 11mila. Di qui, soprattutto nelle città, Trieste e Udine in testa, non sono mancati rallentamenti nelle procedure, conferma Panariti.

Per porvi rimedio la giunta ha dunque messo a punto la delibera per l’assunzione a tempo determinato di 18 lavoratori da impiegare nei servizi sociali (10, il costo sarà di 1,2 milioni di euro) e nei centri per l’impiego (8, servirà un altro milione), «soprattutto lì dove il numero di domande è particolarmente significativo ed è opportuno rispondere comunque in maniera veloce, accurata ed efficace».

Le risorse verranno attinte dal Fondo sociale europeo, informa l’assessore al Lavoro. Quanto ai tempi, «cercheremo di inserire in organico le nuove forze negli sportelli nel più breve tempo possibile».

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Nel vertice di maggioranza convocato da Panariti e Telesca si è infatti ribadito che la principale difficoltà nel decollo della legge 15 è quella relativa al patto di inclusione, vale a dire l’accordo obbligatorio da stipulare entro due mesi dalla concessione della misura fra il soggetto richiedente e il servizio sociale dei Comuni, ma alla cui definizione partecipano anche centri per l’impiego e per l’orientamento.

Una “stretta di mano” scritta che contiene gli obiettivi di inclusione sociale, di occupabilità, di inserimento lavorativo e di riduzione dei rischi di marginalità connessi all’intero nucleo familiare.

A tal fine lo scorso dicembre è stato attivato con 4 milioni di euro un progetto che riguarda i percorsi formativi a favore dei soggetti svantaggiati a carico dei servizi sociali, mentre nel corso del 2016 sono previsti, oltre alla formazione, tirocini di orientamento finalizzati alla riqualificazione professionale.

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Insieme a queste misure, aggiunge ancora Panariti, verrà valutato un accordo con il terzo settore dei lavori a favore della comunità, con l’biettivo di un impegno anche sociale da parte di chi riceve il sostegno al reddito.

«E non dimentichiamo - prosegue l’assessore a Lavoro e Istruzione - che nel patto è inserita pure una forma di prevenzione alla dispersione scolastica, perché all’aiuto economico erogato al nucleo familiare deve corrispondere la frequenza dei figli minori alle lezioni».

Da parte di Telesca, infine, la conferma che non sono ipotizzati fondi aggiuntivi su un capitolo che già conta per il 2016 su 47 milioni. In stand by invece possibili modifiche al regolamento. Giunta e maggioranza ragioneranno in particolare su come indirizzare gli aiuti verso le famiglie con figli, comprese fra 3mila e 6mila euro di Isee, quelle non coperte da un prossimo provvedimento governativo anti-povertà.

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