Regione, arriva il regolamento taglia-rette al nido
TRIESTE. I soldi c’erano già: 4 milioni di euro (aggiuntivi ai 4 necessari per coprire l’anno scolastico 2014-15) già stanziati per il 2015-16. Adesso, a concretizzare il provvedimento taglia-rette negli asili nido non un anno dopo il servizio, come accaduto finora, ma prima dell’iscrizione, la giunta predispone il regolamento di attuazione. Ieri, su proposta di Maria Sandra Telesca, l’approvazione preliminare, nei prossimi giorni il parere del Consiglio delle autonomie. La legge di riferimento è la 20 del 2005, “Sistema educativo integrato dei servizi per la prima infanzia”. Nulla di nuovo nei contenuti, ma il regolamento segna il superamento dell'attuale modalità di finanziamento a consuntivo, ovvero a rimborso di costi già sostenuti.
Come annunciato a fine anno scorso in tempi di approvazione della Finanziaria 2015, la giunta ha voluto avviare una nuova stagione del welfare con il contributo a preventivo, partendo appunto dal settore sensibile dei servizi per l’infanzia. Il regolamento condiviso ieri prevede cinque fasce di Isee (0-10mila, 10-15mila, 15-20mila, 20-25mila, 25-30mila) e fissa i contributi per il 2015 da un minimo di 25 euro per le frequenze part-time a un massimo di 130 euro al mese per gli scaglioni Isee più bassi. Cifre costruite sulla base delle proiezioni dei dati di frequenza degli ultimi anni e della disponibilità di bilancio. I contributi alle famiglie arriveranno già a partire dal prossimo anno scolastico. Un aiuto nel momento del bisogno, in sostanza.
Il regolamento favorisce appunto l'abbattimento del costo della retta alla fonte grazie al versamento da parte della Regione della quota di contributo direttamente al gestore del servizio educativo. Alla famiglia solo il compito di presentare la domanda ai servizi sociali dei Comuni per l’accesso al beneficio, cosicché i gestori delle strutture potranno applicare la riduzione della retta. Una volta comunicata l’operazione in municipio, questi ultimi dovranno attendere non più di due mesi per vedersi trasferire i fondi pubblici nella stessa quantità anticipata a vantaggio degli iscritti.
Proprio come accaduto quest’anno, entro il 15 giugno i servizi sociali comunali trasmetteranno alla Regione i dati relativi alle domande pervenute per l'anno educativo successivo e, sulla base del fabbisogno, la giunta stabilirà l'intensità dell'intervento suddiviso per fasce d’Isee per un corretto riparto dello stanziamento. È previsto inoltre il trasferimento di una quota aggiuntiva del 5%, per consentire l'accoglimento di ulteriori richieste sopraggiunte successivamente alla rilevazione o per adeguare il beneficio a casi particolari quali l'abbassamento dell'Isee dovuto alla perdita del lavoro.
Sul fronte abbattimento rette nei servizi per l'infanzia, la Regione aveva stanziato 5 milioni di euro nel 2011, altrettanti nel 2012, 4,4 milioni nel 2013 e 4 milioni nel 2014 di contributo diretto alle famiglie e 8,33 milioni nel 2011-12, 7,17 milioni nel 2012-13 e 7,18 milioni nel 2013-14 alle strutture, nel rispetto della legge 22 del 2010 (la Finanziaria 2011), che all’articolo 8 dispone erogazioni, riguardanti i nidi, a favore degli enti gestori, pubblici e privati.
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