Regionali Fvg, il centrodestra chiude su Renzo Tondo: è lui il candidato

Dopo giorni di tensione e scontri tra Lega e Forza Italia, arrivano al traguardo le trattative della coalizione in Fvg. L’ex governatore in corsa per il terzo mandato

TRIESTE. Dopo giorni di tensione e scontri tra Lega e Forza Italia, il centrodestra finisce sull’usato sicuro. Ancora lui. Renzo Tondo da Tolmezzo, due volte presidente della Regione, sarà il prossimo candidato di una coalizione che parte fiaccata da lacerazioni che hanno costretto i due partiti principali a farsi indietro e scegliere un elemento di garanzia, nel tentativo di ricomporre le fratture generatesi da sei mesi a questa parte fra i rispettivi gruppi dirigenti.

E' ufficiale: Renzo Tondo è il candidato del centrodestra alle regionali Fvg
Renzo Tondo


L’azzurro Roberto Marin viene bocciato già nella notte dal Carroccio e in mattinata Tondo comincia a profilarsi come l’alternativa possibile, nel tentativo di tenere unita localmente un’alleanza che sta vivendo pesanti fibrillazioni per il flirt in atto tra Lega e M5s a livello nazionale. La svolta arriva dopo la decisione di Silvio Berlusconi di affidare a Gianni Letta la trattativa sul Fvg, finora assegnata a Marco Ghedini. I nomi azzurri sono ormai tutti bruciati e a nulla valgono le richieste di Riccardo Riccardi per dare il via libera al ticket con Massimiliano Fedriga presidente: ipotesi osteggiata sia dall’ex Cav che da Sandra Savino.

Letta cambia allora tattica e chiama Tondo, pur scartato nei giorni precedenti dalla coordinatrice forzista. Il carnico dà la disponibilità immediatamente, sorpreso mentre stava andando a Udine per convincere i membri di Autonomia responsabile alla corsa solitaria in caso di spaccatura della coalizione. Pochi minuti dopo le agenzie battono una nota, firmata dalla sola Forza Italia, in cui si annuncia che «il candidato alla presidenza indicato dalla coalizione di centrodestra (Fi, Fdi, Lega, Nci) è Renzo Tondo. È la figura che meglio di ogni altra può assicurare al Fvg una guida di alto livello, il candidato ideale per vincere e per assicurare cinque anni di buon governo» . È la mossa con cui Forza Italia rintuzza le dichiarazioni rese in mattinata da Fedriga, davanti al perdurare dello stallo: «Visti i disastri della gestione Serracchiani-Bolzonello e la situazione venutasi a creare, sento il dovere morale e politico di mettermi a disposizione della mia amatissima terra. Penso e credo di poter fare moltissimo per la mia gente».

I "casting" del Cav per superare lo stallo sul leader
Silvio Berlusconi (Forza Italia) e Matteo Salvini (Lega) in occasione dell'appello finale al voto dei leader di Forza Italia, Lega, Fdl e Noi con L'Italia, Roma, 1 marzo 2018. ANSA/FABIO FRUSTACI


L’uscita è seguita di lì poco dallo scontato appoggio di esponenti leghisti e della civica Progetto Fvg di Sergio Bini. Da quel momento Max scompare dai radar, dopo aver lanciato un messaggio a metà fra l’autocandidatura e la provocazione per dare una scossa alla trattativa. Effetto ottenuto, ma in senso contrario, posto che il nome di Tondo risulta sgradito a Fedriga, al di là delle dichiarazioni ufficiali che arriveranno. L’investitura unilaterale di Tondo da parte degli azzurri crea nuove tensioni, perché la nota è diramata senza l’assenso di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il coordinamento regionale di Fdi lo evidenzia con l’ennesimo comunicato, lamentando assenza di condivisione e smentendo che la scelta sia definitiva. Meloni aveva in realtà già aperto al nome di Tondo, ma la periferia ormai conta quello che conta. I patrioti del Fvg verranno ricompensati dal fatto che le elezioni suppletive necessarie per soppiantare il deputato Tondo in caso di vittoria delle regionali (dove potrà correre senza dimettersi da parlamentare) vedranno il centrodestra assegnare probabilmente il posto a Fdi.

Nel frattempo nella componente regionale forzista, maturano intensi malumori nei confronti della gestione Savino: nel pomeriggio, davanti al rischio rottura, si ragiona per un momento sulla creazione di una lista civica fuori dal partito berlusconiano in appoggio a Fedriga, perché sono in gioco i destini politici personali. Il segretario della Lega cerca intanto di convincere Salvini a bocciare anche il nome di Tondo, ma la risposta è negativa: l’alleanza non può incrinarsi a livello nazionale.

Poco prima delle otto si verifica l’accelerazione, fino all’arrivo del comunicato ufficiale della Lega, che chiude i giochi: «Ringraziando Massimiliano Fedriga per la sua disponibilità a candidarsi alla guida della sua Regione, sosteniamo la candidatura del già governatore Renzo Tondo per liberare questa splendida regione dal malgoverno del Pd». Fra i leghisti locali, convinti di portare Max alla guida del Fvg, serpeggia delusione cocente e c’è chi si spinge a dire che «Salvini sarà coperto di pomodori» a Udine, dove arriverà lunedì per il tour nazionale organizzato per ringraziare gli elettori. Volti scuri anche dalle parti del civico Bini, che perde la possibilità di guidare la lista del presidente: già si mormora che Progetto Fvg possa decidere di non correre alle regionali.

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