Regionali, Fontanini: "Subito riforme"

Pietro Fontanini, dopo aver ricevuto i complimenti dei suoi assessori nel palazzo della Provincia di Udine, non usa mezze misure: "Serve un’azione forte verso le riforme". E chiede un incontro con il presidente Tondo: "La coalizione deve darsi una mossa. Il Consiglio deve riprendere a legiferare"
Pietro Fontanini
Pietro Fontanini
TRIESTE
. "Serve un’azione forte verso le riforme. Stiamo battendo la fiacca". Pietro Fontanini racconta di una giornata passata a ricevere i complimenti dei suoi assessori nel palazzo della Provincia di Udine ma non dimentica di aver chiesto la verifica di maggioranza ancor prima che i risultati delle regionali fossero definitivi.


Il giorno dopo la richiesta rimane ma viene precisata: non si deve cambiare la squadra ma il modo di giocare. Il segretario della Lega chiama il presidente Tondo a decidere una data: "Dopo Pasqua, ma non troppo in là". Non parla di rimpasto ma incalza la maggioranza, senza trascurare l'autocritica: "Forse è anche colpa nostra, ma la coalizione deve darsi una mossa. Il Consiglio, in particolare, deve riprendere a legiferare".


Il programma? "Sarà l'oggetto della verifica. Dopo di che procederemo spediti verso le riforme". Quello dell’accelerazione è un input che arriva anche da Tondo: "Il risultato elettorale mi induce a chiedere ancora maggiore impegno perché adesso abbiamo davanti, compreso il governo, tre anni senza alibi".


Il trionfo della Lega, quello che fa dire a Federico Razzini che "il Nord libero e indipendente non è più una chimera"?

"Nessun problema - assicura il governatore -. Con la Lega ho un rapporto corretto e di collaborazione reciproca. Se ci sono cose da definire le definiremo, non però perché ce le chiede quel partito ma perché siamo a metà legislatura e c'è ancora un bel pezzo di strada da fare assieme".


Tondo si dice tranquillo anche sui rapporti tra Carroccio e Udc ("In giunta la collaborazione è assolutamente leale"). E il vice Luca Ciriani lancia il patto con il Veneto: "La vittoria del centrodestra con Zaia è strategica per continuare a collaborare su temi di primissimo piano, come logistica e infrastrutture, turismo, Euroregione".


Del rapporto tra Pdl e Lega in prospettiva 2013 si preoccupa invece Ferruccio Saro: "Dobbiamo costruire un'alleanza strategica di collaborazione e competizione, evitando di dare l'impressione di esserne talvolta subalterni". Per mantenere il suo ruolo centrale il Pdl è però chiamato "a dimostrarsi aperto in modo da attrarre nuove energie e dare spazio in maniera democratica alle idee di tutti, strutturandosi territorialmente e aprendosi al dialogo con tutte le rappresentanze sociali".


E ancora, per evitare che il Friuli Venezia Giulia divenga subalterno al Veneto, "va messo a punto un progetto di sviluppo che ci consenta di ottenere dallo Stato nuove competenze e compartecipazioni". Il Pd va intanto all'attacco sulla proposta di Fontanini di allargare l'Euroregione alla Baviera e alla Lombardia. "A Fontanini sfugge che la Baviera non ha contiguità con il resto del territorio euroregionale", dice Debora Serracchiani.


"Fontanini non comprende che con questa sua voglia di allargamento a ovest il Friuli Venezia Giulia perde il suo ruolo di regione ponte e la sua centralità in quell'Euroregione da tempo pensata e ricercata da tutte le giunte regionali degli ultimi 20 anni", aggiunge Mauro Travanut. E Giorgio Brandolin avverte: "Ora rischiamo davvero la nascita della Padania e questo, per la nostra regione, potrebbe significare la perdita della specialità".

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