Referendum in Friuli Venezia Giulia, vince il "sì" con il 59,57% dei voti ma è il dato più basso d'Italia. A Trieste i No a quota 46%

I dati degli esiti della consultazione in materia costituzionale diffusi dal Viminale. Affluenza al 50,22%
Foto di Massimo Silvano
Foto di Massimo Silvano

TRIESTE Anche in Friuli Venezia Giulia il voto per il referendum costituzionale confermativo relativo alla riduzione del numero dei parlamentari ha portato a una vittoria del "sì", che ha ottenuto il 59,57% dei voti, mentre il "no" si è fermato al 40,43%.

L'affluenza

In Friuli Venezia Giulia ha votato il 50,22% degli aventi diritto. Per quanto riguarda l'affluenza nelle diverse province, secondo le rilevazioni del Ministero dell'Interno, alla chiusura dei seggi alle 15 di oggi, a Gorizia ha votato il 51,12% degli elettori, a Pordenone il 53,20%, a Trieste il 43,69%, a Udine il 51,17%.

I risultati 

L'esito del voto nelle 1365 sezioni scrutinate vede la regione in linea con il territorio nazionale: vince il "sì" con il 59,57%, mentre il "no" ottiene il 40,43%.

In provincia di Trieste 276 sezioni scrutinate danno il 53,94% per il "sì" e il 46,06% per il "no".

In provincia di Gorizia le 153 sezioni scrutinate danno il 61,47% per il "sì" e il 38,53% per "no".

In provincia di Udine le 616 sezioni scrutinate danno il 59,49% per il "sì" e il 40,51% per "no".

In provincia di Pordenone le 320 sezioni scrutinate danno il 62,48% per il "sì" e il 37,52% per il "no". 

Elettori: 946.487 | Votanti: 475.312 (50,22%) Schede nulle: 2.247 Schede bianche: 1.267 Schede contestate: 13

Le reazioni

Questo il commento del governatore Massimiliano Fedriga: «Ha indubbiamente vinto il "sì"» anche se con numeri «al di sotto dei sondaggi di qualche mese fa. Il Friuli Venezia Giulia è la regione dove maggiore è stato il numero dei "no"». «Mi auguro - ha proseguito Fedriga - che non vogliano andare avanti con una legge elettorale con il proporzionale puro, perché questo toglie il diritto di scelta ai cittadini». A questo punto, dunque, il «Parlamento dovrà uniformare la legge elettorale ai nuovi numeri parlamentari», poi si andrà al voto, ed è «opportuno che sia un Parlamento diverso ad eleggere il Capo dello Stato», ha concluso il governatore.

Commenta invece la senatrice Tatjana Rojc (Pd): «Un risultato che chiede di essere letto con equilibrio. Passa la riforma, va rispettato il responso della maggioranza ma quasi un terzo dei cittadini italiani con il No ha lanciato un segnale al di sopra delle attese per quantità e consapevolezza. La legge elettorale dovrà tener conto delle esigenze di rappresentanza dei territori e delle minoranze. Questo vale in particolare per le Regioni più piccole e più penalizzate». Per la senatrice, che è stata tra i parlamentari che con la loro firma hanno chiesto l'indizione della consultazione popolare «sbaglia chi vuole mettere un cappello partitico a questo voto, sbaglia chi fa una bandiera dei "tagli" alla democrazia e chi è salito all'ultimo momento sul treno del Sì contro il Governo». «Era prevedibile che in Friuli Venezia Giulia il "no" fosse più robusto - aggiunge Rojc - non solo per uno schieramento trasversale ai partiti ma anche per il voto della minoranza slovena che vede con preoccupazione la possibile perdita di un rappresentante a Roma».

Queste le considerazioni della parlamentare del Movimento 5 Stelle Sabrina De Carlo: «Questa é una vittoria dei cittadini, hanno creduto, come noi, in questa riforma giusta e attesa per anni dal nostro Paese. È una giornata storica che cambia il destino dell'Italia. Siamo consapevoli che la strada da perseguire sia questa e che molte altre siano le riforme necessarie, ma abbiamo compiuto un primo importantissimo passo». Aggiunge ancora: «Oggi ha vinto la democrazia, la scelta popolare, il buonsenso e guardiamo tutti insieme ad un nuovo futuro. Grazie al Movimento 5 Stelle che ci ha fortemente creduto e con caparbietà ha portato avanti la riforma, come mai nessuno prima aveva fatto. Abbiamo tagliato il numero dei Parlamentari, adesso andiamo avanti con forza e coraggio. Grazie ai cittadini, agli attivisti ai volontari per questa splendida campagna referendaria portata avanti con il sostegno di tutti. Grazie a tutti - conclude - questo sì é un nuovo inizio per la nostra Italia».

L'affluenza delle comunali

Nei 12 comuni del Fvg chiamati a rinnovare le cariche amministrative ha votato il 56% degli aventi diritto, ovvero 22.176 elettori su 39.748. Sono i dati sull'affluenza definitiva, registrati alle 15 e diffusi dal Servizio elettorale della Regione Fvg.

A Villesse, unico Comune al voto nel territorio della ex provincia di Gorizia, su 1.505 aventi diritto hanno votato in 1.043 (69%). Nei 7 Comuni della ex provincia di Pordenone su 19.841 elettori i votanti sono stati 10.267 (52%). Nel dettaglio: 167 votanti su 372 aventi diritto (45%) ad Andreis; 168 su 349 (48%) a Barcis; 3.675 su 7.693 (48%) a Caneva; 595 su 1.108 (54%) a Claut; 2.538 su 4295 (59%) a Montereale Valcellina; 997 su 1.997 (50%) a Travesio; 2.127 su 4.027 (53%) a Valvasone Arzene.

Infine, nei 4 Comuni della ex provincia di Udine su 18.402 aventi diritto hanno espresso il voto 10.866 elettori (59%): 6.442 votanti su 9.846 aventi diritto (65%) a Cividale del Friuli; 1.097 su 2.024 (54%) a Ovaro; 1.663 su 2.778 (60%) a Varmo; 1.664 su 3.754 a Premariacco. Il Servizio elettorale precisa che in questo Comune, dove si è presentato un unico candidato sindaco, sulla base dei dati relativi all'affluenza finale è raggiunto il quorum dei votanti previsto dall'articolo 71 della LR 19/2013, tenuto conto che dal numero degli aventi diritto al voto, va detratto il numero degli elettori residenti all'estero (Aire).Il dato ufficiale sarà noto solo a seguito dello scrutinio e delle successive operazioni dell'Adunanza dei Presidenti.

In regione affluenza a quota 38 per cento
Silvano Trieste 2020-09-20 Referendum Costituzionale

Riproduzione riservata © Il Piccolo