Reddito pro capite: Trieste al terzo posto tra le province d’Italia
È un dato che fonde e cela così, in realtà, tantissime situazioni molto diverse fra loro. A partire da quelle che rappresentano estremi opposti: le condizioni cioè che vivono, da un lato, le persone in grave difficoltà economica e, dall’altro, quanti hanno invece un conto in banca garanzia di un elevato tenore di vita. Entrano tutti in questa media generale che dev’essere però inquadrata (come viene sottolineato nell’articolo qui a fianco) in un contesto di attualità che oggi vede un ampio numero di persone in affanno economico. Va inserito in questa cornice e letto di conseguenza il terzo posto fra le province italiane occupato da Trieste nella graduatoria dei redditi pro capite 2013: 24.181 euro la cifra media per abitante secondo la ventesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca. Meglio, in Italia, solamente Bologna con i suoi 25.039 euro e Milano - in prima posizione - con un dato annunciato (ancora da ufficializzare) sostanzialmente in linea, o al massimo in lievissima flessione, rispetto a quello del 2012, quando si era attestato a 27.600.
Il trend dell’ultimo triennio dice, per Trieste, che nel 2011 il reddito medio pro capite - secondo l’elaborazione Findomestic - era arrivato a 24.245 euro, mentre nel 2012 era sceso a 23.921 per risalire nuovamente lo scorso anno. Il dato 2013 rilevato a livello locale si mostra superiore sia al totale regionale (20.935 euro) sia a quello nazionale (17.952). In Friuli Venezia Giulia, Trieste è l’unica provincia ad esibire una performance migliore della media dell’intero territorio. Alle sue spalle: Udine con 20.711 euro, e a seguire Pordenone con 19.586 e Gorizia con 19.500. Il reddito medio per abitante viene calcolato rapportando il reddito complessivo alla popolazione residente. La regione, in ogni caso, ha registrato una variazione in aumento nel raffronto con il 2012: +0,7%, a fronte del -0,4% nazionale.
Da un altro “specchietto” emerge l’ingombrante sagoma della crisi, anche a Trieste e nella sua provincia. Si tratta di quello che riflette l’immagine della spesa per beni durevoli. Complessivamente fermatasi, ad esempio, a sette milioni di euro nel 2013 per il settore motoveicoli, quando nel 2012 erano stati nove e nel 2011 undici. La flessione dei consumi nel territorio triestino in questo specifico settore è stata di quasi il 20%: segnatamente -19,6%, e non inganni il leggero rallentamento guardando alla caduta libera del 2012 sul 2011 pari al -22,5%, perché nella sostanza le due riduzioni vanno a sommarsi.
Dando un’occhiata alle altre tabelle sui consumi, si nota un -9,3% nel settore dell’elettronica: a Trieste i 13 milioni totali sborsati nel 2011 per acquisti in questo campo si sono assottigliati prima riducendosi a dieci (nel 2012) e poi ancora a nove (lo scorso anno). Andamento calante anche alla voce “mobili”, sebbene meno marcato: -2,3%, con 65 milioni di euro pagati in totale dai consumatori in provincia. Nei dodici mesi precedenti erano stati 67 e nel 2011 sette di più: 74.
A un movimento in controtendenza, invece, si è assistito sul versante degli elettrodomestici grandi e piccoli: incremento del 4,5% (spesi 16 milioni), inferiore al +5,6% di tutto il Friuli Venezia Giulia. A fare la voce grossa, nello specifico, sono state Pordenone e Udine con il loro +6% a braccetto: ma i dati dell’Osservatorio Findomestic Banca sentenziano che nella provincia udinese il consumo per elettrodomestici ha raggiunto nel 2013 i 38 milioni contro i 22 del pordenonese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo