Reddito di cittadinanza, Trieste-Gorizia sul podio per numero di domande

TRIESTE La Venezia Giulia va a caccia del reddito di cittadinanza. Molto più del Friuli, che sta invece nelle zone basse della classifica alla luce della prima fotografia. La diffusione dei dati provinciali da parte dell’Inps consente di stilare la graduatoria dell’incidenza delle domande rispetto alla popolazione. Al Nord, dietro a Torino e Imperia, si collocano Trieste e Gorizia. Per entrambe si contano 11,3 richiedenti ogni 1.000 residenti.
Già in settimana era emerso che in valore assoluto la provincia di Udine ha fatto segnare sin qui il maggior numero di domande in Fvg (3.980, 1.758 di uomini e 2.222 di donne), seguita da Trieste con 2.660 domande (1.192 maschili e 1.468 al femminile), Pordenone a 1.694 e Gorizia, ultima con 1.571, di cui 767 giunte da uomini.
Guardando la tabella delle regioni, il Friuli Venezia Giulia è sedicesimo in Italia. Le 9.905 richieste di reddito di cittadinanza che l’Inps ha caricato sulla sua piattaforma si traducono in una percentuale dell’8,1 per mille (la media del Paese è di 13,3). Regioni del Sud e Isole stanno molto sopra: la Calabria è al 29,1, la Sicilia al 25,6, la Campania al 23,5, la Sardegna al 23,2, la Puglia al 17,7, la Basilicata al 17,4.
La regione del Nord con più domande è il Piemonte (10,5 per mille), quindi la Liguria (10,2), la Valle d’Aosta (8,2) e appunto il Fvg. Lombardia (7,1), Veneto (5,6) e Trentino Alto Adige (2,6) sono le tre regioni con meno domande in rapporto alla popolazione.
Piazzando la lente solo sul Nord, Trieste e Gorizia (cinquantesima e cinquantunesima a livello nazionale) sono terza e quarta dietro a Torino e Imperia e davanti ad Alessandria, Genova, Vercelli, Biella, Rimini e Pavia. Molto sotto Udine (settantacinquesima in Italia, 7,5 domande ogni mille abitanti) e Pordenone (novantottesima, 5,4). Solo dieci province – Monza e Brianza, Bergamo, Vicenza, Como, Trento, Sondrio, Lecco, Treviso, Belluno e Bolzano (con un invisibile 0,7) – hanno un’incidenza inferiore. Nel dettaglio delle domande per sede Inps in regione anche Monfalcone con 803 (11,2 per mille) mostra numeri alti, mentre Medio Friuli (666 domande, 5,5), area che comprende anche Codroipese e Sandanielese, Spilimbergo (290 domande, 5,5), Pordenone (1.404 domande, 5,4) e Tolmezzo (256 domande, 4,8), sono in coda.
Nulla di troppo sorprendente, visto che anche per la Mia, l’integrazione al reddito introdotta per legge in era Serracchiani, Pordenonese e montagna non facevano segnalare particolare interesse. Riassumendo i dati nazionali, aggiornati al 7 aprile in attesa di quelli dell’Istituto di previdenza sulle richieste effettivamente accettate, si sommano 806.878 domande. La Campania (137.206) e la Sicilia (128.809) insieme raccolgono da sole il 32% delle richieste. Seguono il Lazio (73.861), la Puglia (71.535) e la Lombardia (71.310).
La gran parte dei richiedenti ha tra i 45 e i 67 anni (poco più del 61% di domande), seguiti dalla fascia 25-40 anni (quasi il 23%). Sono invece 105.699 le persone con più di 67 anni che hanno fatto domanda. Pochissime, poco più di 24.000, quelle invece presentate dagli under 25.
Ancora, sempre a livello nazionale, oltre il 72% dei cittadini ha scelto di recarsi ai Caf, mentre il 28% ha preferito Poste Italiane. Forbice meno netta a Trieste, dove le domande presentate via Caf sono state 1.722 contro le 938 via Poste. E pure a Gorizia, con 1.052 richieste via Caf contro le 519 via Poste. Fin qui le domande caricate sulla piattaforma Inps: bisognerà capire ora quante saranno respinte e, tra quelle accettate, quale sarà la media degli importi che saranno erogati, dato che il reddito di cittadinanza costituirà solo un’integrazione del reddito familiare nel caso questo sia inferiore a 500 euro al mese per un nucleo costituito da un’unica persona. —
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