Reddito di cittadinanza da aggiornare: a Trieste “tremano” 3.500 beneficiari
TRIESTE Corsa contro il tempo per 3.500 triestini percettori di reddito di cittadinanza. In questi giorni l’Inps sta inviando loro un sms con un codice da utilizzare per integrare la domanda di contributo. Chi non provvederà entro il 21 ottobre prossimo, si vedrà sospesa l’erogazione della misura, e avrà tempo sei mesi per riattivarla. Se anche dopo quel periodo il beneficiario non provvederà all’aggiornamento della domanda, il rischio di vedersi togliere il beneficio diventerà definitivo.
Le persone tenute a effettuare questi passaggi sono tutte quelle che hanno presentato la domanda per la misura di sostegno entro il 1 aprile. Un numero consistente di beneficiari visto che il 6 marzo scorso, appena aperti i termini per la presentazione delle richieste, c’era stato un vero e proprio assalto ai Caf. La maggior parte delle domande (circa 4 mila i beneficiari nella nostra provincia) sono state presentate proprio nel mese di marzo, utilizzando però un certo tipo di modello, ora in un certo senso superat . Il 2 aprile, infatti, per recepire le modifiche apportate durante la conversione del decreto che lanciava il Reddito di cittadinanza (Rdc), il modello per presentare domanda è stato modificato.
La legge di conversione, tenendo anche conto dell’elevato numero di domande già inviate, ha previsto un regime transitorio di salvaguardia delle richieste presentata prima della sua entrata in vigore, stabilendo che il beneficio potesse essere erogato per un periodo non superiore ai sei mesi, anche in assenza della nuova documentazione. Così, per le domande pervenute a marzo, è stato predisposto il pagamento del Rdc fino allo scorso settembre. Ora serve integrare le dichiarazioni inviate.
Un bel pasticcio, che obbliga molti a dover rimettere mano alla domanda. Chi ha meno confidenza con il pcsta bussando nuovamente alle porte dei Caf che, per l’ennesima volta, si vedono presi d’assalto erogando un servizio, in questo caso, gratuitamente. «I primi sms sono stati spediti a metà della scorsa settimana - spiega Andrea Cum, coordinatore regionale Caf Cisl - e oggi (ieri, ndr) i nostri uffici hanno accolto già molte domande di aiuto. Visto che a non essere autonome nell’aggiornamento via internet della domanda sono le persone spesso più in difficoltà, ci mettiamo una mano sul cuore e diamo volentieri un supporto».
C’è poi un altro fattore da tenere in considerazione: le persone più anziane, talvolta non leggono gli sms, tengono il telefono spento, e ovviamente non hanno mail. È bene che i figli o i parenti che li seguono, verifichino la data di presentazione della domanda, e la ricezione del codice utile ad apportare eventuali aggiornamenti. Stessa situazione per chi ha cambiato numero di telefono.
A chiedere informazioni ai Caf, agli sportelli Inps e delle Poste, ci sono pure diversi beneficiari delle misura che hanno presentato domanda dopo il 2 aprile, ma che vogliono ricevere comunque rassicurazioni sul fatto che non serve rimettere mano ai dati inviati in precedenza. Come indica una nota dell’Inps, chi ha presentato domanda lo scorso marzo, «potrà integrare le dichiarazioni di responsabilità presentate in domanda e prendere atto delle informative aggiornate, collegandosi al link https://serviziweb2.inps.it/RedditoCittadinanza/autocertificazione e inserendo il protocollo della sua pratica, il codice fiscale e il codice alfa numerico ricevuto via sms o via mail».
Attenzione però, perché l’Inps precisa che «solo per le domande aggiornate fino al 21 ottobre sarà possibile l’elaborazione nei tempi utili per la liquidazione della rata spettante per la mensilità di ottobre. Chi effettuerà l’aggiornamento dopo il 21 ottobre la prestazione resterà sospesa sino l’acquisizione della dichiarazione». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo