Reddito antipovertà in Fvg, si parte a novembre

La giunta approva il regolamento. Conto alla rovescia per le domande: interessati in 10mila. Il Fvg prima regione in Italia
Sono tante le famiglie che, anche in Fvg, sono in difficoltà a pagare le bollette
Sono tante le famiglie che, anche in Fvg, sono in difficoltà a pagare le bollette

TRIESTE Maria Sandra Telesca vorrebbe partire già a metà ottobre, ma rimane prudente e fissa una data comunque non lontana: dal primo novembre le famiglie (anche se di una sola persona) in difficoltà causa basso reddito e disoccupazione potranno fare domanda ai servizi sociali comunali per l’accesso al sostegno al reddito approvato a giugno in Consiglio regionale. Gli interessati in Fvg? Stando alle ultime stime circa 10mila nuclei familiari.

I paletti Ieri mattina a Pordenone la giunta, su proposta anche di Loredana Panariti, ha approvato in via preliminare il regolamento per l’attuazione della misura prevista dalla 15/2015. Le regole base erano già state fissate in legge. Potranno accedere al contributo – di fatto un’integrazione fino al massimo di 550 euro mensili in aggiunta a redditi già p ercepiti – le famiglie che non superano la soglia Isee di 6mila euro e che dimostrano, per almeno un componente, la residenza in regione da almeno 24 mesi. L’importo dell’assegno potrà arrivare appunto fino a 550 euro per i nuclei con almeno due figli minori a carico, mentre la soglia massima si abbassa a 500 euro per gli altri beneficiari. «Siamo i primi con un sistema e una legge regionale in tema», specifica Telesca. «In diverse città del Sud - aggiunge - è stata avviata la sperimentazione della misura di sostegno inclusione attiva nazionale».

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Il patto di inserimento Sempre in legge si precisa che il contributo verrà erogato per 12 mesi rinnovabili, dopo un bimestre di sospensione, per un ulteriore anno dopo una verifica del mantenimento dei requisiti. Condizione necessaria per ottenere il contributo sarà in ogni caso accettare il patto di inserimento, che comporta una ricerca attiva di lavoro, l’adesione a progetti di formazione o inclusione lavorativa, un impegno scolastico con regolare frequenza, comportamenti di prevenzione e cura volti alla tutela della salute, svolgimento di attività utili alla collettività, anche nell’ambito di progetti realizzati da realtà del terzo settore, enti locali e amministrazioni pubbliche. Per il monitoraggio del rispetto del patto, ricorda Telesca, «sarà fondamentale lo stretto contatto tra servizi sociali e centri per l’impiego, che assieme promuoveranno il superamento delle condizioni di difficoltà tramite l’utilizzo coordinato di tutti gli strumenti di politica attiva del lavoro, di orientamento e di inclusione sociale previsti dalla normativa statale e regionale, anche nell’ambito della programmazione del Fondo sociale europeo».

Le modalità Il regolamento approvato ieri entra invece nel dettaglio delle modalità di presentazione della domanda. «I cittadini dovranno rivolgersi agli sportelli dei servizi sociali con la documentazione necessaria, dall’Isee al certificato di stato di famiglia – fa sapere ancora Telesca –, e nell’arco di un mese, se tutto è regolare, vedranno approvata l’istanza, previa firma del patto di inserimento. Il primo assegno arriverà nei successivi due mesi. La cadenza del beneficio rimarrà bimestrale».

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Le risorse L’importo massimo dunque, nel caso di assenza di altri compensi, sarà di 1.100 euro ogni due mesi. Le risorse ci sono. Si parte dai 10 milioni stanziati nella Finanziaria 2015, ma nel 2016 ci sarà un consistente rafforzamento della legge. Telesca rende già noto che, a quanto resterà in cassa per un utilizzo limitato a novembre e dicembre del finanziamento 2015, si aggiungeranno altri 10 milioni nella prossima manovra, gli 11,5 milioni del Fondo solidarietà dei Comuni e altri fondi derivanti dalla razionalizzazione di altre misure sociali. In cassa dunque circa 30 milioni. La platea degli aventi diritto? Secondo l’assessore «circa 10mila persone, forse meno. Ma, viste le nuove regole dell’Isee, non ci sono ancora simulazioni precise».

L’iter Il testo del regolamento verrà sottoposto al parere della terza commissione e poi del Cal, prima dell’approvazione definitiva della giunta. «Credo che nel giro di un mese potremo rendere operativa questa importante legge», auspica l’assessore. Calcolando i possibili intoppi, è probabile che si parta il primo novembre.

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