Redditi di palazzo, due medici al top
In cima alla classifica gli assessori e camici bianchi Callari e Luise. Cisint al terzo posto

Bonaventura Monfalcone-30.03.2016 Apertura nuovo bar di Federico Razzini-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
I camici bianchi non li batte nessuno quanto a redditi della squadra al governo della città. L’assessore alla Salute Sebastiano Callari sfonda il tetto dei 100mila euro di imponibile, pur restando a distanza dal collega e già consigliere comunale di Monfalcone Gianpiero Fasola. Il direttore del Distretto sanitario Basso Isontino e assessore alla Cultura Michele Luise tallona Callari con quasi 89mila euro.
Si ferma attorno agli 80mila il sindaco Anna Cisint, che pure nel 2016, per 10 mesi pieni, ha ricoperto l’incarico di dirigente del Settore finanziario del Comune di Gorizia. Con ben altro stipendio rispetto a quello di prima cittadina di Monfalcone. Del sacrificio imposto alle proprie tasche, e a quelle della sua famiglia, rinunciando al ruolo da tecnico per indossare il vestito del politico, non ha mai fatto mistero, Cisint. Rispetto agli oltre 90mila euro percepiti da dirigente Cisint se ne porterà a casa 30mila di meno. Non a caso ha pure sempre aggiunto di pensare a un solo mandato, chiedendosi comunque perché, scomparse le province, la qualifica di capoluogo sia ancora tutta lì, con le relative indennità maggiorate per gli amministratori che governano quelle città. Recriminazione che qualche motivo lo ha se ti trovi a dover gestire una città a dir poco complessa come Monfalcone, dove la presenza di grandi industrie continua a porre sul tavolo altrettanto grandi temi ambientali e occupazionali, e dove il tessuto sociale fa i conti con importanti flussi migratori e con il nodo delle infrastrutture, a iniziare dal Porto. Impensabile, quindi, tentare di conciliare due lavori come quelli da dirigente di un comune, quello sì capoluogo, e da sindaco.
A rincorrerla, quanto a guadagni, non c’è comunque un altro componente della sua squadra, ma il consigliere di maggioranza Antonio Garritani, che lo scorso anno come colonnello dei carabinieri (è andato in quiescenza di recente) ha guadagnato un reddito imponibile di 73.557 euro.
Il quinto posto è appannaggio invece della docente dell’Università di Udine e assessore all’Ambiente Sabina Cauci con qasi 60mila euro, mentre l’assessore al Patrimonio Paolo Venni, laureato in Giurisprudenza, “quadro” in Fincantieri, si ferma attorno ai 40mila.
Poi si scende molto. Il reddito del vicesindaco Giuseppe Nicoli si aggira sui 14mila euro cui vanno aggiunti 1.728 euro del reddito d’impresa al netto delle perdite, mentre l’assessore al Commercio Luca Fasan, che nel settore lavora assieme alla famiglia, per il 2016 ha dichiarato solo 2.592,99 euro, pari a quanto percepito dal Comune di Monfalcone come indennità da assessore.
Infine per Francesca Tubetti, impiegata in un’agenzia assicurativa, l’imponibile che risulta dalla dichiarazione dei redditi è poco meno di 11mila euro. Certo è che i più giovani, in modo del tutto trasversale, se la passano decisamente peggio rispetto a chi ha qualche anno in più. Dalla dem 32enne Lucia Giurissa alla leghista 21enne Marianna Zotti. Le tasche del Carroccio, d’altra parte, non sono in media molto gonfie: il capogruppo Federico Razzini nel 2015 ha dichiarato 2.214 euro di imponibile mentre Sergio Pacor 11.293. Anche se gli altri due leghisti, l’ex poliziotto Massimo Asquini e Walter Sepuca, possono contare su pensioni rispettivamente da 27mila e circa 21mila euro. Razzini, lo scorso anno titolare del locale Al covo, in questi giorni era l’unico a non aver ancora permesso agli uffici comunali di aggiornare i suoi dati, non avendo ancora consegnato la dichiarazione dei redditi percepiti nel 2016. Il termine tassativo per ottemperare all’obbligo è il 31 dicembre di quest’anno, pena sanzioni da 500 a 10mila euro.
Il nutrito drappello di docenti, dalla primaria alle superiori, viaggia con imponibili che vanno dai 31 ai quasi 44mila euro. Non fa testo il reddito 2016 della docente di lingua e letteratura inglese Silvia Altran, perché l’ex sindaco è ritornata a insegnare nel liceo Buonarroti solo dopo la sconfitta al secondo turno delle comunali dell’autunno di un anno fa contro la sfidante Cisint. Il grosso del reddito del 2016, quasi 60mila euro, di gran lunga il più elevato tra i banchi dell’opposizione, è formato infatti dall’indennita come prima cittadina e non come insegnante, seppure di un istituto superiore.
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