Recupero edilizio, 13 milioni dalla Regione

Destinati a privati e aziende in zone centrali. Contributi a fondo perduto fino a 40mila euro ad alloggio. Riccesi (Ance Trieste): "Opportunità da non perdere"
Lasorte Trieste 03/03/15 - Gru, Lavori, Edilizia
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TRIESTE. Interventi di recupero, riqualificazione e riuso del patrimonio immobiliare in stato di abbandono o di sottoutilizzo: la Legge regionale 15 dell’agosto 2014 è finalmente dotata del regolamento che consente all’amministrazione di destinare 13 milioni di euro a questo tipo di operazioni. Il relativo bando dovrebbe essere di imminente emanazione.

E’ una notizia interessante che coinvolge, a diverso titolo, quattro categorie di potenziali utenti: proprietari, imprese, immobiliaristi, aziende edili. In particolare, per il settore delle costruzioni, che purtroppo ha proseguito nel corso del 2014 in una annosissima china discendente, rappresenta una piccola ma importante boccata d’ossigeno: la norma è il frutto della collaborazione tessuta tra gli uffici redigenti e l’Ance Friuli Venezia Giulia.

La filosofia del provvedimento è ispirata da una triplice volontà: intensificare le politiche di recupero, limitare il consumo di suolo, migliorare le condizioni delle zone centrali cittadine.

Lasorte Trieste 03/03/15 - Gru, Lavori, Edilizia
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Vediamo come funziona. Innanzitutto il 40% delle risorse disponibili riguarderà le domande presentate da persone fisiche, il 60% da soggetti privati «diversi dalle persone fisiche». Il contributo a fondo perduto copre fino a un massimo di 40 mila euro ad alloggio residenziale, se riguarda una persona fisica; arriva a 30 mila euro ad alloggio, se a richiederlo è un soggetto privato «diverso dalle persone fisiche» (alias un’azienda). Ripetiamo: ad alloggio. Per esempio, in un immobile composto da quattro alloggi, si possono ottenere 160 mila euro di contributo. L’allegato 1 del regolamento riporta 8 criteri sui quali si strutturerà la graduatoria delle domande: per citarne solo alcuni, la classe energetica, la sicurezza sismica, la prima casa, il numero di alloggi. Dal punto di vista urbanistico sono interessate alla contribuzione le zone omogenee A e B0, dunque aree centrali o semi-centrali: per intenderci, in una città come Trieste - “traduce” Donato Riccesi, presidente dell’Ance giuliana - «l’estensione è significativa, arrivando a Barriera Vecchia e a via Giulia».

Venerdì scorso le caratteristiche della Legge 15/2014 sono state spiegate all’assemblea triestina dell’Ance, che, alla luce della prolungata magra stagionale, ha favorevolmente recepito il messaggio. Anche perchè la tipologia dell’intervento e del conseguente contributo sembra maggiormente adattarsi alla realtà urbana del capoluogo regionale.

La cifra in palio - i 13 milioni citati all’inizio - non è di quelle che cambia il corso degli eventi, ma perlomeno si spera che inneschi un ciclo virtuoso. L’auspicio è di un rapido esaurimento delle risorse, in modo che il prima possibile la legge possa essere rifinanziata.

I segnali di provenienza regionale paiono promettenti: sono in arrivo altri 20 milioni per la ristrutturazione delle scuole - in aggiunta ai 30 mln del 2014 -, mentre 11,4 milioni verranno stanziati per il recupero di alloggi Ater (quasi metà dell’importo riguarda la provincia di Trieste). D’altronde sul versante dell’edilizia residenziale privata il flusso dei mutui alle famiglie, dal 2007 al 2013, è sceso di quasi il 60% in Regione. E le compravendite a uso abitativo , dal 2007 al 2014, sono più che dimezzate.

Infatti Valerio Pontarolo, presidente dell’Ance Fvg, interpreta come «segnale positivo» i contributi destinati al recupero edilizio: «motore di ripresa» e «iniezione di fiducia» il suo commento. «Le risorse non sono molte - prosegue - ma si si potranno comunque portare a termine opere interessanti».

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