Recupero dell’ex Filodrammatico a Trieste, venduti 34 appartamenti su 36

Ormai completata l’operazione avviata a fine 2020 dagli imprenditori Ritossa, Pedone, Diasparra
Massimo Greco

TRIESTE. Gabriele Ritossa, insieme agli alleati Alessandro Pedone e Alberto Diasparra nella società Ferret, ha quasi completato l’operazione “Filodrammatico”, ossia il rifacimento in chiave residenziale del vecchio teatro in via degli Artisti. E’ lo stesso 51enne imprenditore triestino a fornire al telefono le principali cifre di una ristrutturazione iniziata a fine 2020 su progetto di Mario Bucher e con cantiere targato Zaco, un’altra azienda del pianeta Ritossa.

«Abbiamo venduto 34 appartamenti sui 36 realizzati - scandisce - a una media di 3800 euro al metro quadrato. Abbiamo inoltre ricavato 108 posti auto e 20 stalli per le moto». Per concludere la riconversione del rudere manca ancora - aggiunge Ritossa - una carta comunale che riguarda opere di urbanizzazione nell’area garage.

«Mi piacerebbe - rifinisce - che gli acquirenti potessero prendere possesso delle loro case tra aprile e maggio». La rimessa per le vetture ha due accessi in via degli Artisti e in via Donota.

Dietro al Filodrammatico una storia annosa. Nel 2018 l’immobile, già vittima di incendi e crolli, venne comprato all’asta dalla romana Riedil, acquisto legato alla liquidazione della Cierre, partecipata dalla Cividin e dalla Cogg Riccesi. In realtà Riedil “girò” assai presto l’edificio alla Ferret, il valore dello stabile era di circa 1,9 milioni di euro.

Con queste premesse, il cantiere ha operato nelle strettoie parallele a corso Italia, dirimpetto all’hotel Città di Parenzo, per un triennio, le vendite - ricorda Ritossa - erano iniziate due anni fa: «Bilancio soddisfacente». Ferret aveva comprato anche l’ex torre Telecom, poi ceduta alla Finint che sta facendo uno studentato. E aveva corso invano per l’ex Obelisco, finito poi alla cordata Matt-Edil Impianti.

Ma Ritossa non ha dimenticato una sua personale sfida - nel senso che la conduce da solo, senza Pedone e Diasparra -, quella per la rigenerazione dell’ex Distretto militare in via del Castello, a quattro passi da San Giusto. «Procediamo sul fronte amministrativo - spiega - ci stiamo rapportando con la Soprintendenza in merito a rilievi di carattere archeologico, perchè dobbiamo effettuare scavi finalizzati a ottenere 60-80 posti auto al servizio di una cinquantina di appartamenti di fascia alta, attorno ai 4500 euro al metro quadrato.

Sui tempi Ritossa si fa prudentissimo ed evita di esporsi, forse attento a un mercato immobiliare incerto. L’imprenditore aveva acquistato il plurisecolare edificio nel 2017, mentre a inizio 2020 portava a casa anche l’edificio attiguo di via dell’Ospitale: il primo quotava 2,3 milioni, il secondo 530.000 euro.

Parla più volentieri delle performance del birrificio Cittavecchia, ribadendo che il fatturato è quadriplicato, spinto dal successo milanese delle lattine “Antikorpo”. Alla fiera della birra artigianale a Rimini, Cittavecchia - ricorda ancora Ritossa - ha ottenuto il primo e il terzo premio.

Come si può notare, l’imprenditore ha diversificato le sue attività, dall’immobiliare ai bar e alle gelaterie. Ma il nocciolo duro della sua forza economica restano le case di riposo, concentrate nel gruppo Zaffiro, sul quale nella primavera dello scorso anno Ritossa ha raggiunto un accordo con Eurizon (Intesa San Paolo), in seguito al quale lui gestisce le attività col 45% e il fondo detiene il 55%.

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