Record di “travet” nelle regioni speciali
TRIESTE. Il peso del settore pubblico nelle regioni? Sopra la media soprattutto nelle “speciali” del Nord, con il Fvg che conquista il quinto posto in Italia, dietro alle sole Val d’Aosta, Bolzano, Trento e Lazio, ma davanti a Sardegna e Sicilia. La fotografia, su cifre sfornate dalla Ragioneria dello Stato relativamente al 2012, è della Cgia di Mestre, che ha mappato il mondo degli oltre 3,2 milioni di lavoratori italiani del pubblico impiego.
La denuncia
Dominio schiacciante quello delle realtà territoriali a statuto speciale: nelle prime sei posizioni si trovano ben cinque regioni a statuto speciale. Un quadro che gli artigiani mestrini denunciano come «una vera e propria assurdità».
La classifica
“Travet”, o “colletti bianchi”. Sono 54 ogni mille abitanti. Questo almeno è il dato medio. La situazione è però molto diversificata sul territorio. La Valle d’Aosta guida la classifica con 11.895 dipendenti pubblici, vale a dire un rapporto di 93 unità ogni mille abitanti. Seguono la Provincia di Bolzano (78,7), quella di Trento (72,6) e il Lazio (71), la seconda regione italiana per presenza pubblica (394.557 persone) dietro alla Lombardia (406.008), che però è ultima (41,5) in rapporto alla popolazione.
La posizione in Fvg
Quinto in classifica c’è il Fvg: 85.356 tra funzionari e impiegati, 69,9 ogni mille abitanti. Le ultime due autonomie speciali, Sardegna (66,1) e Sicilia (57,2), sono al sesto e all’undicesimo posto. In coda, assieme alla Lombardia, Campania (51), Piemonte (50,2) e Veneto (46).
La distribuzione e i comparti
«Rispetto ai principali Paesi dell'Ue - rileva Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - l'Italia non presenta un elevato numero di occupati nel pubblico impiego. Il nostro vero problema è la loro cattiva distribuzione. Purtroppo, sono meno presenti dove occorrerebbero, cioè nelle regioni dove la concentrazione della popolazione e delle imprese è maggiore». Nell’analisi comparto per comparto, oltre un milione, pari a uno su tre, è occupato nella scuola, quasi 686mila trovano invece posto nella sanità e 488mila nelle Regioni, nelle Province e nei Comuni. Anche in Fvg il settore dell’istruzione (20.320, il 23,8% del totale, la solita stragrande maggioranza di donne: 16.309) rimane il più rappresentato nel pubblico impiego regionale. Segue la sanità: 20.292 persone in aziende sanitarie, ospedali e distretti.
I militari
Al terzo posto regionali, provinciali e comunali del comparto unico (14.679), ma si contano a migliaia anche i “pubblici” dei Corpi di polizia (8.146), dell’università (2.700), dei ministeri (2.631) e delle Forze armate (11.523). Ufficiali e soldati semplici si confermano una presenza ancora molto attiva: se infatti i dipendenti pubblici regionali rappresentano il 2,6% del totale del Paese, le forze armate del Friuli Venezia Giulia sono percentualmente il 6,2% dei 186.801effettivi italiani.
Il trend
Guardando ancora alla nostra regione sono proprio i militari a invertire la tendenza. Per la prima volta dal 2008, infatti, il numero dei dipendenti pubblici del Fvg è tornato a salire. Rispetto al 2011 se ne contano 95 in più. A contribuire è soprattutto il comparto delle Forze armate:+627 da un anno all’altro. Mentre il comparto cala ancora: da 14.922 a 14.679 (-243) per effetto del blocco del turnover. Il costo complessivo del pubblico sul territorio? Si continua a viaggiare attorno ai 3 miliardi, a livello della Finanziaria “lacrime e sangue” di fine anno scorso. Riassumendo, un friulgiuliano su 14 lavora nel settore statale, quello con il posto fisso quasi assicurato: sono infatti 79.132, il 92,7% gli inquadramenti stabili. Ma, ribaltando il trend degli ultimi anni, complici appunto le Forze armate che passano da 10.896 unità a 11.523 (+5,8%), segna stavolta un seppure lieve incremento: +0,1%. In controtendenza anche con il panorama del Paese: nel 2011 i dipendenti pubblici erano 3.274.376, nel 2012 si è scesi dell’1,4%.
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