Recita scolastica natalizia cancellata la parola “Gesù”

Il fatto alla “Mauro”, una mamma si ribella. Dirigente e comitato genitori: valore all’interculturalità, si volevano celebrare pace e e amicizia. Convocata una riunione
La scuola Mauro (Foto Massimo Silvano)
La scuola Mauro (Foto Massimo Silvano)

Stavolta a creare il caso non è stata una frase di troppo, ma una in meno. Una frase, un pensiero sulle festività natalizie contenuto in una letterina scritta da un alunno per la recita scolastica di fine anno. La frase in questione diceva “Natale è la festa di Gesù”. Poche parole, che sono state però “tolte” dall'elaborato, o più esattamente sono state “messe tra parentesi” dalle maestre che avevano curato il momento della classe. Il fatto si è verificato venerdì scorso alla scuola primaria Luigi Mauro di via Cunicoli, parte dell'Istituto comprensivo San Giovanni” (che comprende anche altre due scuole primarie, tre dell'infanzia e una secondaria di primo grado). La recita riguardava appunto una classe della Mauro e, dopo l'episodio, ha avuto un'appendice alquanto movimentata. «Quella frase, cancellata per non offendere chi appartiene ad altre religioni, va invece a offendere tutti coloro che festeggiano il Natale non come periodo di regali e vetrine ma come nascita di Gesù Cristo», l'accusa lanciata via Facebook da una mamma, uno dei genitori della classe in questione: «Questo eccesso di zelo da parte delle maestre equivale a vergognarsi di Cristo e nascondere il proprio credo, in un momento in cui ricordare la natività di Gesù può aiutare a superare i momenti bui che stiamo vivendo».

Interviene Cristina Gregoris, genitore che fa parte del Consiglio d'istituto: «La questione è diversa e riguarda un contesto più ampio. I riferimenti religiosi qui non c'entravano nulla: il momento della recita faceva parte di un percorso seguito durante l’anno e incentrato sui diritti dell'uomo. Non si tratta di mettere in discussione il Natale come festa religiosa per la nascita di Gesù: se poi qualcuno ha colto il pretesto per sollevare una questione religiosa a sfondo politico, questo è un altro discorso».

Il dirigente scolastico Daniela Cellie ha convocato per gennaio, alla ripresa delle lezioni, un'assemblea cui parteciperanno genitori e docenti per chiarire definitivamente la questione. «Iniziamo col precisare che l'interculturalità e l'inclusività sono sempre stati i punti di forza dell'offerta formativa dell'Istituto, che, è bene ricordarlo, è una scuola laica» - afferma Cellie -. «Ora, i pensieri che facevano parte del lavoro preparato dalle maestre non riguardavano il Natale come festa religiosa, piuttosto i valori trasversali della ricorrenza quali pace, solidarietà e amicizia: valori che fanno sì che questa festa accomuni tante religioni, etnie e culture diverse. Sia chiaro: nessuno ha mai voluto intendere che non si tratta di una festa cattolica. Semplicemente eravamo in un contesto diverso». La scuola Mauro conta 15 classi a tempo pieno per un totale di 293 alunni, di cui più di un terzo, 111 per la precisione, stranieri.

La recita all’asilo vietata ai genitori: guarderanno il dvd
Una recita scolastica

«Si tratta di una scuola laica che ha sempre dato molta rilevanza all'interculturalità ed è stata premiata per il livello di eccellenza sul fronte dell'inclusione sociale» - aggiunge Roberto Benes, docente Funzione strumentale intercultura -. «Una cosa è il Natale come festa religiosa, ma qui i docenti hanno chiesto qualcosa di diverso ed è dunque corretto che il lavoro sia stato impostato in questo modo». A prendere posizione univoca anche l'organo ufficiale dei genitori: «Rimarchiamo la laicità di questa scuola che è sempre stata multietnica e multiculturale» - afferma Chiara Perini, presidente del Comitato genitori dell’Istituto comprensivo. «Il messaggio che vogliamo trasmettere è che il Natale va inteso come momento di comunione e fratellanza, nell'ottica dell'integrazione, della solidarietà e della pacifica convivenza tra i popoli».

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