Recinzione antimaleducati a difesa di piazza Hortis
Residenti ed esercenti chiedono di delimitare l’area verde a cantiere ultimato Il Comune apre all’ipotesi. Lodi: «Dovremo parlarne con la Soprintendenza»
Lasorte Trieste 25/06/17 - Piazza Hortis, Giardino, Lavori di Riqualificazione
Il giardino di piazza Hortis potrebbe venir recintato a fine lavori. La novità è emersa dopo alcune segnalazioni relative al tappeto di immondizie, per lo più lattine vuote, bicchieri e bottiglie, che da qualche giorno sono spuntate nel perimetro del cantiere di piazza Hortis. Da un lato in particolare, rivolto verso l’istituto Nautico, ieri si notavano anche avanzi di cibo e altri scarti alimentari, oltre a vestiti e pacchetti di sigarette abbandonati tra il verde e la recinzione.
Più di qualcuno nella zona si era domandato se ci fosse stato uno stop all’intervento di risistemazione dell’area. In realtà si tratta di semplice maleducazione e di bivacchi serali, e il Comune precisa che i lavori proseguono a ritmo spedito, con conclusione prevista entro la fine dell’estate e che, come suggerito anche dagli esercenti della zona, l’area potrebbe essere recintata, come per il Giardino pubblico, per garantire una tutela al verde e alle nuove strutture. «Forse la gente ha notato per qualche giorno i mezzi fermi perché erano in corso alcuni interventi AcegasApsAmga – precisa l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Elisa Lodi –, è stato appena ultimato il sistema di irrigazione, nei prossimi giorni arriveranno anche le nuove panchine, mentre la prossima settimana sarà posata la pavimentazione, definita “stabilizzata”. I giochi sono già stati installati, quindi entro l’estate prevediamo di ultimare tutto».
Intanto la chiusura al pubblico dell’area ha creato comunque qualche malumore. «Molte famiglie con bambini frequentano abitualmente il giardino e il parco giochi, sicuramente ora c’è meno movimento da quando è interdetto al pubblico – dice Elena Giuffrida di Mug – ed è una perdita penso anche per altri locali. Finora ci sembra procedano a rilento. Il progetto pare molto bello, perché comprende anche uno spazio per spettacoli e musica, speriamo almeno si velocizzi tutto in modo che dalla prossima primavera ci possa essere non solo un parco fruibile, ma anche un calendario di eventi interessanti». Altri esercenti propongono migliorie, vista l’opera ancora in divenire. «Andrebbe ripensato il verde – commenta Estella Klancic del negozio Always –: i cespugli prima venivano usati come cestini delle immondizie, la gente vi lanciava di tutto dentro, sicuramente per maleducazione ma c’è da dire anche che i contenitori per i rifiuti erano veramente pochi. Spero inoltre che ci sia un maggior controllo, anche di sera: mi è capitato spesso di trovare bottiglie e altri sgradevoli “ricordi” proprio sul portone». Ed è quello che auspicano anche altre persone che lavorano nella zona, e che chiedono al Comune di pensare anche a una recinzione fissa. «Il giardino andrebbe delimitato – secondo Monica Facco del buffet Siora Rosa –, questo è un vero polmone per la zona, ogni giorno, quand’era aperto, ci venivano tantissime famiglie, soprattutto residenti ma non solo. È un punto importante che va tutelato. Troppo spesso abbiamo visto balordi sporcare o bivaccare, in particolare in orario notturno, ed è un peccato. È un bene pubblico molto amato, che deve essere rispettato, pulito e mantenuto in ordine».
Considerazione simile anche da parte di Bruno Zvech, vicepreside del Nautico. «Premetto – anticipa – che sono molto soddisfatto del progetto complessivo, che porterà a un cambiamento positivo di tutto il giardino, so che ci stanno lavorando, credo siano sulla strada giusta. Mi preoccupa il dopo, come arginare la maleducazione, sarebbe ideale una soluzione come quella del Giardino pubblico». E l’assessore Lodi anticipa che quest’idea è proprio al vaglio degli uffici comunali. «Nel progetto attuale, in corso d’opera, non è possibile inserire questa opzione, ma ci stiamo pensando, dovremo prima dialogare con la Soprintendenza, ma sappiamo che qui la recinzione già esisteva in passato. Sarebbe utile quindi - conclude l’assessore - recuperare le informazioni sulle strutture un tempo esistenti per riproporle».
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