Rebus, giochi con i numeri e parole sotto sopra. A Casa Viola la palestra della mente “senza età”
TRIESTE Allenare la mente è una palestra efficace contro il cosiddetto deterioramento cognitivo, anche quello che può causare aggressività e che viene provocato da malattie come l’Alzheimer. Una dimostrazione in tal senso è andata in scena l’altro giorno in occasione del laboratorio aperto al pubblico “Il salotto dell’enigmista”, vero e proprio allenamento per la mente tenuto dal famoso enigmista e matematico triestino Giorgio Dendi, uno dei primi appuntamenti dell’anno sulla stimolazione cognitiva e l’assistenza agli anziani organizzati da Casa Viola, luogo d’incontro, formazione e sostegno dell’Associazione de Banfield.
«Oppure si potrebbe leggere “casa vìola”, quindi si tratta di un ladro», ha esordito con un gioco di parole Dendi. «L’operaio dei giochi enigmistici e bancario per hobby», come si autodefinisce, allena la squadra italiana di matematica e partecipa lui stesso alle gare, avendo anche vinto nel 2000 i Campionati italiani di Giochi matematici ed essersi poi aggiudicato il titolo internazionale. Oltre a ciò, scrive e compone giochi per svariate riviste di enigmistica e da una trentina di anni fa parte della compagnia teatrale “Il Gabbiano”.
In un’atmosfera di gioco e divertimento, attraverso cruciverba, anagrammi, rebus e giochi linguistici, Dendi ha stimolato l’agilita mentale, la memoria e la logica dei partecipanti presenti, in un’ottica appunto di prevenzione contro il deterioramento cognitivo. «Non bisogna fare giochi di carattere ripetitivo – ha spiegato – come quelli sul telefonino che sono solo un esercizio meccanico e poco di creatività. Invece ci sono tanti giochi enigmistici e di parole in italiano, che è una lingua favolosa per le combinazioni, che aiutano a tenere la mente sveglia. In tutte le situazioni e con tutte le parole si possono fare dei giochi: guardando semplicemente una targa o una scritta si continuano a scoprire nuove combinazioni». Durante i partecipanti hanno così provato a risolvere assieme una serie di rebus, da quelli più basilari ai più complessi, per non dire impossibili. «Qui l’incontro è impostato per divertirsi e ci rompiamo un po’ la testa assieme – ancora Dendi – partendo dai giochi facili e arrivando passo dopo passo fino agli ultimi, che ho messo solo per essere apprezzati. Insomma, come quando guidiamo la macchina entro i limiti e poi guardiamo le macchine correre ad alte velocità».
Alcuni dei presenti prima del laboratorio non sapevano nemmeno come si risolvesse un rebus, mentre verso la fine della carrellata di enigmi hanno iniziato ad alzare le mani per proporre la loro soluzione. «Bisogna cominciare da piccoli perché si può ancora modellare il cervello per i calcoli e le lingue, poi andando avanti si diventa sempre più statici. Una persona avanti con l’età si può comunque divertire a mettere in discussione quello che ha appreso, rimodellandolo per tenere il cervello sempre attivo».
Il laboratorio aperto al pubblico “Il salotto dell’enigmista” si tiene ogni mese sempre nella sede di via Filzi 21/1. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo