Dal Superbonus alle ristrutturazioni: crescono i reati nell’edilizia a Trieste
Nel 2024 le notizie di reato segnalate dalla Polizia locale sono state 134 (+31). Portate all’attenzione della Procura tre violazioni legate al 110%

Bonus 110% e lavori di ristrutturazione in strutture ricettive hanno inciso sull’aumento dei fascicoli aperti dal nucleo Polizia edilizia del Comune di Trieste. Una costante progressione che fa incrementare i casi dai 611 del 2023 ai 674 del 2024 per arrivare ai 179 registrati nei primi mesi del 2025. Aumentano anche le notizie di reato che nel 2023 erano 103 e 134 l’anno successivo. Nel primo trimestre 2025 sono state 32.
Tra le violazioni principali: i vincoli paesaggistici, la sostituzione di infissi, la creazioni di secondi bagni e le modifiche strutturali alle parti portanti durante le ristrutturazioni. Ma anche il problema creato dal bonus 110% che ha visto in città almeno tre situazioni portate all’attenzione della Procura della Repubblica.
L’attività del Nucleo Polizia edilizia della Polizia locale di Trieste è stata presentata dall’assessore comunale alle Politiche per la Sicurezza Caterina De Gavardo con il comandante della Polizia locale Walter Milocchi e due dei cinque operatori del nucleo polizia edilizia e sicurezza cantieri, il commissario superiore Luciano Momic e il vice commissario responsabile Igor Kozman, e il Presidente della VI Commissione, Salvatore Porro.
Le segnalazioni che arrivano quotidianamente da parte di cittadini e uffici preposti sono una decina, riguardano principalmente attività a carattere edilizio: dai cantieri alle ristrutturazioni. Tra nuovi investitori stranieri che acquistano in città per poi ristrutturare e convertire in strutture ricettive e il bonus 110% il ruolo del nucleo polizia edilizia si sta evolvendo parallelamente alle nuove esigenze della città, come spiegato dall’assessore de Gavardo: «Il loro lavoro è quello di essere le sentinelle sul territorio, sono un po’ il braccio di altri enti interni ed esterni al Comune e rispondono alle tantissime segnalazioni dei cittadini».
L’attività viaggia su due binari paralleli. Da una parte il controllo dei cantieri edili, dall’occupazione del suolo pubblico fino alla sicurezza: i sopralluoghi congiunti con Asugi e Ispettorato del lavoro sono stati 19 nel 2024 e 4 nel primo trimestre 2025. Parallelamente vengono trattate problematiche molto varie di natura edilizia che spaziano dal rispetto della tutela dei vincoli monumentali o paesaggistici, al controllo di tutta una serie di abusi edilizi.
Sul tema degli abusi edilizi il comandante Milocchi ha voluto chiarire: «Non siamo in una zona di abusivismo ma è anche vero che tra il Carso e il mare il vincolo paesaggistico sussiste su moltissimi terreni ed edifici della città e qualche abuso l’abbiamo riscontrato».
La grande trasformazione che Trieste sta subendo per la sua vocazione turistica dà impulso all’analisi delle nuove attività: «È fondamentale che queste attività lavorino nella legalità e nella sicurezza», ha indicato De Gavardo.
Il comandante Milocchi ha voluto precisare: «È un lavoro trasversale tra i tanti enti coinvolti; può partire da una segnalazione di un cittadino per lavori di vicinato o per un banale controllo, come ad esempio la mancata dichiarazione di fine lavori, fino ad imbattersi in una truffa milionaria o in un appartamento, che a seguito di lavori di ristrutturazione per un’attività ricettiva, è stato suddiviso in due enti abitativi».
Da giugno 2024 i controlli sono stati una decina e hanno riguardato, come ha spiegato De Gavardo: «l’allacciamento della zona cucina alla canna fumaria, alla presenza o meno del disimpegno dell’antibagno, all’altezza minima di un alloggio che è prevista per legge e che non sempre viene rispettata».
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