Razzia di scarpe dagli spogliatoi dell'ospedale
L’ordinanza anti-accattonaggio fuori e dentro l’ospedale di San Polo è scattata ieri mattina alle 7. Nessuno, però, deve avere informato i questuanti che, come ogni giorno, si sono “messi al lavoro” davanti all’ingresso principale del Distretto sanitario, nonostante ora rischino una sanzione da 25 a 150 euro cui potrà aggiungersi la confisca amministrativa del denaro che si sia accertato quale provento della violazione e di eventuali attrezzature impiegate nell’attività. E, soprattutto, almeno fino a mattina inoltrata, nessuno ne ha disturbato l’operato, come segnalato da diversi cittadini che ieri si sono trovati a dover utilizzare le strutture ospedaliere.
L’Azienda sanitaria Bassa friulana-Isontina, che l’aveva sollecitato, si augura che il provvedimento sia applicato. «Purtroppo anche venerdì si è verificato un episodio spiacevole - afferma il dirigente sanitario Michele Luise -, perché qualcuno si è introdotto negli spogliatoi del personale e ha rubato diversi paia di scarpe. I dipendenti che hanno subito il furto sono stati invitati a sporgere denuncia ai carabinieri».
Con l’Arma l’Ass sta collaborando ormai da mesi per tentare di mettere un freno non solo all’accattonaggio all’esterno e interno dell’ospedale, quanto ai pernottamenti abusivi, ai danneggiamenti ai bagni, ai furti. Quelli di biciclette ai danni dei dipendenti sono stati numerosi nell’ultimo periodo. Utenti e personale sanitario ieri si sarebbero quindi forse aspettati di non vedere i questuanti all’esterno del nosocomio. Soprattutto quei cittadini che riferiscono di aver chiamato la polizia municipale, domandando ragioni della presenza degli accattoni a fronte dell’ordinanza scattata alle 7 di ieri. «Ho telefonato ai vigili urbani - ha detto ieri un monfalconese, che ha voluto segnalare l’accaduto -, ma ho ricevuto delle risposte molto vaghe». In effetti, almeno fino alla 11.15 il questuante più anziano tra quelli che “lavorano” al San Polo era come sempre all’esterno dell’accesso principale delle degenze, nel piazzale Aldo Moro. L'uomo è poi scomparso, quando nell’area è arrivato un messo della polizia municipale, che ha effettuato un passaggio anche sul retro delle degenze, dove di solito stazionano uno o più questuanti.
L’Ass conferma di aver provveduto a chiudere l’accesso interno al Pronto soccorso a partire dal tardo pomeriggio e di aver ridotto a quattro gli ingressi alle strutture ospedaliere. Evitare le intrusioni non è, però, un problema ancora risolto, come conferma il furto di venerdì nello spogliatoi. Al di là del fastidio arrecato durante il giorno ai cittadini che si recano al San Polo, l’Ass si è trovata soprattutto a fare fronte alle intrusioni notturne all’interno dell’area degenze. La sala d’attesa del Pronto soccorso, ma anche i bagni e altri locali che fossero accessibili sono stati utilizzati a più riprese, anche di recente, dal gruppo di accattoni “dedicato” all’ospedale.
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