Razzia di biciclette al San Polo: cinque rubate in meno di una settimana

Ancora questue moleste, ma soprattutto ancora furti di biciclette all’ospedale San Polo di via Galvani, una piaga ormai di difficile argine. Esasperato, il dirigente medico della Direzione sanitaria,...
Di Tiziana Carpinelli
Altran Mf-ex assessore Michele Luise
Altran Mf-ex assessore Michele Luise

Ancora questue moleste, ma soprattutto ancora furti di biciclette all’ospedale San Polo di via Galvani, una piaga ormai di difficile argine. Esasperato, il dirigente medico della Direzione sanitaria, Michele Luise, che nei mesi scorsi ha girato alla compagnia dei Carabinieri di Monfalcone tutte le denunce dei dipendenti («c’è un ricco dossier sulla scrivania» del capitano) ha deciso di adottare misure strong. E così, dopo le insistenti richieste del personale, istituirà a breve un deposito, chiuso e accessibile solo agli addetti ai lavori, per custodire i mezzi di chi decide di raggiungere il posto d’impiego senza per forza ricorrere all’auto. «Spiace - spiega Luise - perché resta sempre il problema dell’utenza. Purtroppo la sistemazione delle rastrelliere in un luogo ben visibile a tutti, che avrebbe dovuto disincentivare i furti, non si è dimostrato sufficiente». Tre i mezzi rubati questa settimana, che peraltro ancora non è terminata. E due la scorsa. Un numero inaccettabile, nel giro di pochi giorni, per il dirigente dell’Aas 2.

Come intollerabile è anche la presenza molesta di individui che si “attaccano” ai familiari di persone ricoverate all’ospedale per spillare denaro. Nonostante il rinnovo dell’ordinanza anti-accattoni, messa a punto dal Comune su richiesta dell’azienda sanitaria, anche ieri un uomo, con la scusa di consegnare in cambio di denaro un fogliettino, presumibilmente un santino, si avvicinava con troppa insistenza alle persone. «Una signora, pur di liberarsene gli ha dato 5 euro - riferisce Luise -, un’altra donna, invece, si è dovuta barricare col figlio in auto, ma siccome faceva un caldo tremendo, sono intervenuto personalmente per liberarla dallo scocciatore, pur non avendone titolo perché il parcheggio è un’area pubblica». L’auspicio è che le forze dell’ordine, già intervenute ieri, intensifichino i passaggi anche su quella zona della città, assiduamente frequentata. Perchè così non si può proprio andare avanti. Prosegue intanto l’intervento di sistemazione degli ascensori per “blindare” il San Polo e impedire le famigerate incursioni notturne che nei mesi scorsi hanno portato scompiglio all’ospedale.

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