Razeto: 80 milioni per le imprese di Trieste e Gorizia che vogliono puntare sui mercati esteri

Il presidente di Confidustria Venezia Giulia: puntare su 5 settori sul modello del Trieste Coffee Cluster. l'agroalimentare, le filiere metalmeccanica e sistema casa, le tecnologie marittime, smart health, cultura e turismo
Sergio Razeto durante il suo intervento
Sergio Razeto durante il suo intervento

TRIESTE. Ottanta milioni in cinque anni per favorire la vocazione all'estero delle imprese regionali. E per farlo, per avere la massa critica sufficiente, lo stimolo alla nascita di aggregati sulla falsa riga del Trieste Coffee Cluster. E ancora: un intervento forte perché ripartano le attività straordinarie di Ezit e il patrimonio dell'ente rimanga in provincia di Trieste.

Ecco alcuni degli elementi della ricetta che Sergio Razeto, presidente di Confindustria Venezia Giulia, ha illustrato ieri a chiusura della serata di Top 500. Non ultimo, il ruolo dei porti di Trieste e Monfalcone. «La nostra sigla è nata un anno fa - ha spiegato Razeto, affiancato sul palco dal direttore del Piccolo Paolo Possamai -. Ora siamo in una fase di rodaggio avanzato e la struttura inizia a funzionare: rappresentiamo 400 imprese e circa 28mila addetti. Una parte significativa della Regione».

Constatato che le due aree del Fvg rappresentate in Fvg hanno simili problemi ma anche simili potenzialità, Razeto ha aggiunto: «Il fatto di essere nuovi ci porta a innovare. Cerchiamo di stimolare le nostre imprese a farlo, attraverso strumenti nuovi». In un panorama in cui l'estero ricopre un ruolo d'importanza crescente, «invitiamo gli iscritti a raggiungere le dimensioni e le risorse necessarie al salto fuori dai confini- dice il presidente di Confindustria Venezia Giulia -: per farlo abbiamo previsto dei fondi, 80 milioni in cinque anni, che verranno dati a cinque diverse aree».

Ovvero: l'agroalimentare, le filiere metalmeccanica e sistema casa, le tecnologie marittime, smart health, cultura e turismo. «Tentiamo di aggregare le imprese in questi gruppi per stimolare la nascita di cluster sul modello del Trieste Coffee Cluster». Centri che dovrebbero collaborare con il mondo della ricerca: «A questo scopo abbiamo stretto un accordo con l'ateneo triestino e presto ne faremo un altro con la Sissa».

Fondamentale in quest'ottica la dimensione del mare: «Collaboriamo con le autorità portuali di Trieste e Monfalcone perché non siano città sul mare ma città di mare. Bisogna risvegliare l'economia che fece la fortuna di Trieste e potrebbe tornare a farlo. Le condizioni ci sono, a partire dalla logistica. I miglioramenti sono a portata, come la doppia manovra e la piattaforma logistica».

Non ultimo il recupero di Porto vecchio. Tra le missioni della sigla anche il rilancio delle funzioni di Ezit: «Ora l'ente è commissariato - ha detto Razeto -: ci significa che sono ferme tutte le attività straordinarie, come quelle sui siti inquinati. Inoltre c'è un patrimonio straordinario che bisogna consolidare come patrimonio della provincia. Interverremo per arrivare rapidamente a una soluzione».

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