Rave party bloccato a Gorizia, il “regista” in cella

La polizia ha intercettato su facebook la “convocazione” della festa. L’organizzatore monfalconese arrestato per spaccio
La zona dove si sarebbe dovuto svolgere il rave party (Marega)
La zona dove si sarebbe dovuto svolgere il rave party (Marega)

GORIZIA. Era tutto pronto. C’era la location e c’erano tutti i dettagli organizzativi. L’appuntamento era stato “veicolato” attraverso i social network suscitando grandissimo interesse tanto che erano arrivati centinaia (si parla di settecento) post e commenti positivi.

Ma la polizia ha bloccato tutto. Il rave party che si sarebbe dovuto svolgere sabato scorso a Gorizia non ha mai avuto luogo. Nell’ambito delle attività di prevenzione a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, la polizia di Stato ha evitato, infatti, lo svolgimento di una festa che si sarebbe dovuta tenere nel quartiere di Straccis, in un capannone non lontano dalla passerella, a pochi passi dall’Isonzo.

Non appena la notizia si è diffusa su Facebook, gli investigatori della Digos, della squadra mobile della Questura di Gorizia e del commissariato di Monfalcone hanno avviato una specifica attività di indagine per identificare gli organizzatori ed impedire lo svolgimento del “party clandestino”. Anche il successivo tentativo di riorganizzare l’evento in un’altra località del Veneto è stato prontamente bloccato dalla Polizia di Stato.

Sabato mattina, inoltre, è stata effettuata una perquisizione nell’abitazione dell’organizzatore durante la quale è stata rinvenuta una sensibile quantità di droga di vario genere: l’uomo è stato tratto in arresto per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Al momento non sono state fornite né le generalità né le iniziali dell’organizzatore ma si tratta di un monfalconese di un’età fra i 20 e i 25 anni.

Come noto, il più delle volte i rave sono feste organizzate illegalmente, senza richiedere le previste autorizzazioni ed eludendo le norme igienico-sanitarie, di sicurezza e quelle relative alla somministrazione di bevande, anche perché durante il loro svolgimento è altissima la probabilità di abuso di alcol e droga tra i giovani, anche minorenni. Rave party (o, più semplicemente, rave) è il termine utilizzato alla fine degli anni Ottanta per descrivere le prime feste con musica elettronica (acid house, tekno, jungle, drum & bass, goa), caratterizzate dal ritmo incalzante di musica dance e giochi di luce. Ma negli ultimi anni il termine è usato per indicare tutte le feste in cui non vengono richieste autorizzazioni e assolti gli obblighi quali pagamento diritti d’autore, rispetto di normative igienico-sanitarie nella somministrazione di cibo e bevande.

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