Rapina una banca con il coltello: arrestata

Corso Italia: tiene in ostaggio un’impiegata, poi ferisce un agente
Con un coltello da cucina puntato alla gola, una rapinatrice ha tenuto in ostaggio per 50 minuti un’impiegata della sede centrale della Banca di Roma-Unicredit di corso Italia. Quando gli agenti sono riusciti a fermarla all’uscita, ha reagito ferendo un poliziotto. Romina Gordini, 34 anni, di Grado adesso è al Coroneo accusata di rapina, sequestro di persona e lesioni.


La donna è entrata in banca alle 8.46, un minuto dopo l’apertura della filiale all’angolo con piazza Benco. Si è diretta nel salone e ha puntato il coltello per obbligare Viviana Petrigna, addetta ai rapporti con la clientela, a effettuare sul proprio conto in un altro istituto di credito un bonifico di 500 mila euro. Dopo un’ora di trattativa con il direttore e alcuni funzionari della Mobile in borghese giunti nel frattempo e pronti a intervenire, si è convinta di aver raggiunto il proprio scopo e che i soldi erano stati accreditati. È uscita dalla banca tenendo sempre l’ostaggio sotto la minacca del coltello. In piazza c’è stata una colluttazione con i poliziotti e per cercare di scappare ha accoltellato uno degli agenti.


Una rapina improbabile, incredibile, assurda. Quei soldi - 500 mila euro - non sarebbero mai stati accreditati. Eppure Romina Gordini è partita di buon ora da casa a Grado e si è presentata in banca all’apertura degli sportelli convinta che sarebbe stato sufficiente minacciare un’impiegata con un coltello da cucina per costringerla a spostare il denaro nel proprio conto alla Sparkasse di Udine. Convinta che per effettuare il bonifico fosse sufficiente riportare l’entità della somma sul monitor del computer e poi trasmettere quel numero e avere in cambio una ricevuta timbrata e firmata. Tutto fatto, come si vede nei telefilm.


Ha tentato la rapina con una freddezza impressionante, senza mai perdere la calma. Tenendo sempre il coltello appoggiato alla gola dell’impiegata. «Versa i soldi o ti taglio il collo». Prima - per far vedere che faceva sul serio - aveva gettato verso un’altro impiegato uno zainetto nel quale c’era un foglio con i codici dell’operazione. «Voglio fare un bonifico. Passi quel foglio alla sua collega», ha urlato. L’altra con il coltello alla gola è riuscita a reggere alla paura. Minuto dopo minuto. Per quasi un’ora. Senza minimamente reagire. Facendo finta che tutto fosse normale. Ha continuato a pigiare sulla tastiera e fare le operazioni al computer riportando i vari codici per il bonifico. Ha preso tempo più volte adducendo «dei probemi di collegamento» e poi quando ha intuito che la polizia era pronta a fermare Romina Gordini ha stampato la ricevuta. «Operazione conclusa, i soldi sono stati accreditati sul suo conto».


La rapinatrice ha afferrato la ricevuta con la mano libera e perentoria ha intimato: «Ora vieni con me». E tenendo sempre il coltello appoggiato sul collo, ha spinto Viviana Petrigna fino all’uscita. È passata davanti agli altri impiegati e ai poliziotti che erano nel salone e che non hanno reagito. Troppo pericoloso. Poi - tenendo l’ostaggio davanti a sè - è scesa per le scale che portano all’ingresso della banca in piazza Benco. La porta elettrica si è aperta e la rapinatrice si è trovata fuori all’aperto. Attorno c’erano decine di poliziotti. L’intera zona fin dalla parte di corso Italia, era stata bloccata al traffico. «Lascia l’ostaggio», hanno intimato gli agenti pronti a intervenire. Un istante dopo la donna ha abbandonato il suo ostaggio e ha cercato di scappare vibrando fendenti in tutte le direzioni.


C’è stata una colluttazione durante la quale gli agenti hanno cercato di disarmarla. Ed è stato a questo punto che il vicesovrintendente Manlio Granbassi ha tentato di afferrare il coltello che Romina Gordini stava agitando pericolosamente. I due sono caduti a terra e la lama si è infilata nella coscia del poliziotto. Il coltello gli ha reciso un tendine della gamba sinistra. È stato ricoverato al Maggiore e ne avrà per almeno una ventina di giorni. Gli altri agenti intanto sono riusciti finalmente a bloccare la rapinatrice e a ammanettarla. Poco più in là seguiva la scena l’ostaggio Viviana Petrigna, tremante. Finalmente era finito l’incubo.

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