Rapina notturna in una villetta. Minacce e pistola in faccia alle badanti
Sagrado (Gorizia). Tre sconosciuti a volto coperto che piombano nel cuore della notte all’interno di un’abitazione. Le minacce, qualche spintone, poi spunta anche una pistola. Infine, arraffato un tutto sommato misero bottino, la fuga nell’oscurità.
Questi i fotogrammi da “Arancia Meccanica” di una rapina a mano armata portata a termine nella notte di domenica scorsa a Sagrado, e tenuta rigorosamente segreta, ai danni di un anziano e delle due badanti che regolarmente lo assistono. L’uomo, allettato in un’altra stanza perché alle prese con problemi di salute, non si è reso conto di nulla. L’inquietante episodio, conclusosi fortunatamente senza gravi conseguenze, si è verificato in una non meglio precisata villetta isolata raggiungibile dal sottopassaggio che, lungo la provinciale 8, poco prima dell’ufficio postale del paese, si immette sui tornanti della salita di via dei Pini.
Il raid dei malviventi, che dopo avere percorso i numerosi scalini che conducono all’abitazione vi si sarebbero intrufolati forzando una finestra, si è verificato poco dopo l’una di notte. Insospettite dai rumori, le due badanti che si prendono cura del proprietario dell’abitazione (un sagradino classe 1930) si sono alzate per capire cosa stesse succedendo. E a quel punto si sono trovate davanti tre ombre, tutte con il volto travisato, che hanno intimato alle donne di consegnare loro il denaro presente in casa.
All’iniziale resistenza delle badanti – a quanto si apprende due donne di mezza età, una di nazionalità croata ed una di nazionalità serba – sono seguite urla, minacce ed una breve colluttazione. A quel punto, secondo la testimonianza successivamente fornita dalle due vittime, uno dei tre rapinatori ha puntato loro contro una pistola: impossibile stabilire in questa fase se l’arma fosse vera o solamente un giocattolo volto ad impaurire. Certo è che tanto è stato lo spavento che alle badanti non è rimasto che consegnare loro il denaro presente in casa.
A quanto emerso dalle prime ricostruzioni – le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Gradisca e della stazione di San Martino del Carso – la misteriosa “banda” si sarebbe accontentata di un bottino di alcune centinaia di euro prima di sparire inghiottita dalla notte. Verosimilmente attesa da un quarto complice a fare il palo nelle vicinanze. Il tutto si è svolto in pochi, interminabili minuti. Alle due donne non è rimasto che contattare le forze dell’ordine.
Nella breve colluttazione avrebbero riportato contusioni giudicate non gravi. E in una prima fase si era diffusa la voce, poi smentita, che fossero state legate e imbavagliate. Ignaro di tutto, come si diceva, il padrone di casa che riposava nella stanza da letto.
I particolari emersi sono ancora frammentari e comprensibilmente il comandante della Compagnia di Gradisca, capitano Marco Quercigh, non può e non intende fornire dettagli ad indagini ancora in corso. Non è quindi noto se i tre malintenzionati avessero un accento italiano o straniero. –
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