Rapina da 3 milioni: il Pm chiede condanne per 6 imputati
CERVIGNANO. Le pene più alte sono quelle chieste per Pietro Madonia, 43 anni, e Guido Riccardi, 29: 7 anni e 4 mesi di reclusione e 2.200 euro di multa l’uno. Quindi 6 anni e 8 mesi, più 2mila euro, calcolate per Vito Leale, 53, Pietro Di Maio, 50, e Agnello Carmelo, 49. Infine 4 anni e mille euro proposta per Fabrizio Vizzini, 38. Tutti palermitani e arrestati, tra il 5 novembre e il 19 dicembre scorsi, da polizia e carabinieri con l’accusa di appartenere al commando che, il 3 giugno 2014, mise a segno la rapina da 3 milioni di euro alla filiale di Cervignano della Cassa di Risparmio Fvg. La richiesta è stata depositata ieri dal Pm Andrea Gondolo, al termine della requisitoria discussa davanti al gup del tribunale di Udine, Daniele Faleschini Barnaba. Per uno solo degli imputati, Giuseppe Sorgente, 46 anni, originario di Napoli ma residente a Fagagna e vigile del fuoco effettivo in Friuli, la posizione è stata stralciata e sarà trattata alla prossima udienza, a seguito della richiesta di patteggiamento del difensore, avvocato Massimo Borgobello. A lui gli inquirenti contestano il ruolo di ricettatore delle statuette del tesoro di San Vito, della Parrocchia di Marano Lagunare, che la banda gli avrebbe consegnato dopo il colpo e di cui s’era poi sbarazzato, gettandolo nel Ledra. Altri due imputati - Rosario Vizzini, 39 anni, vigile del fuoco volontario con casa a Cervignano, e la sua compagna Angela Lo Vasco, 37, residente a Udine, entrambi originari di Palermo -, avevano già patteggiato rispettivamente 2 anni e 600 euro e 1 anno e 6 mesi e 400 euro. L’accusa, nel loro caso, era di avere offerto ai rapinatori in trasferta il “covo” (un appartamento in via Susans 35, a Udine) in cui alloggiare e programmare quella e la successiva tentata rapina alla filiale udinese del Monte dei Paschi di Siena, in via Poscolle.
In udienza, ieri, la CariFvg s’è costituita parte civile con l’avvocato Carlo Augenti, di Padova, che ha chiesto un risarcimento danni di 500mila euro, con provvisionale di 100mila. Il processo, celebrato con rito abbreviato - garantisce lo sconto di un terzo della pena -, è stato aggiornato al 28 ottobre. I difensori, nelle loro arringhe, hanno sollecitato l’assoluzione o, quantomeno, il minimo della pena per i rispettivi assistiti. Leale (avvocati Maria Filippo Gallina e Massimo Borgobello), Madonia (Domenico Triceri e Borgobello), Di Maio (Angelo Formuso e Federico Cargnelutti) e Riccardi (Rocco Chinnici e Angela Di Marco) sono chiamati a rispondere della rapina, del sequestro di persona e della tentata rapina. Sarebbero stati loro a pianificare il colpo e a eseguirlo. Ad Agnello (avvocati Cesare Tapparo e Angela Di Marco) e Vizzini (Guido Galipò) è stata contestata solo la partecipazione alla rapina di Cervignano, e ad Albamonte (Giuseppe Dipieri e Cargnelutti) il solo tentativo fallito a Udine. Il Pm ha ricordato i numerosi precedenti che gravano su ciascun imputato, motivo di recidive più o meno reiterate. L’irruzione era avvenuta dalla porta posteriore della banca, che i banditi, in tuta da lavoro e il volto travisato con passamontagna, avevano manomesso. Una volta dentro, avevano tenuto in ostaggio per oltre 2 ore tre dipendenti e un cliente, immobilizzandone mani e piedi con fascette e legandoli l’uno all’altro. Avevano ordinato poi al direttore della banca e a un cassiere di attivare i codici di apertura dello sportello bancomat e delle casseforti. Nel frattempo, avevano forzato 62 cassette di sicurezza, 27 delle quali assegnate a diversi clienti. Ripulito anche il caveau.
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