Rametti d’ulivo preparati in sacchetti e Via Crucis statica per la Pasqua 2021

Le disposizioni inviate dalla Diocesi ai sacerdoti per domani, Domenica delle Palme, e per i riti della Settimana Santa 
Lasorte Trieste 26/03/21 - Piazzetta S.Lucia, Beata Vergine del Soccorso, S.Antonio Vecchio, Preparativi Palme
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il focus



Dalla domenica delle Palme alla Veglia pasquale, la Diocesi di Trieste dispone le misure per le celebrazioni della Settimana Santa in sicurezza a fronte del terzo picco pandemico. Dai rametti d’ulivo alla Via Crucis, dall’omessa lavanda dei piedi all’atto di adorazione della Croce, facendo riferimento alle indicazioni della Conferenza episcopale il vescovo Giampaolo Crepaldi non lascia nulla al caso nella nota di “Orientamenti per la Settimana Santa” spedita ai sacerdoti.

Crepaldi, tenendo conto del coprifuoco e delle misure di sicurezza, ha messo a punto anche il calendario delle celebrazioni. È bene ricordare che un anno fa, quando l’intero Paese era chiamato a rispettare il più severo lockdown, le chiese erano chiuse, e non fu consentita alcuna celebrazione in presenza in occasione della Santa Pasqua. Crepaldi allora per raggiungere i fedeli utilizzò Telequattro. Invece per domani, 28 marzo, in occasione della Domenica delle Palme, alle 10.30 nella Cattedrale di San Giusto l’arcivescovo benedirà le palme e gli ulivi e celebrerà la Santa Messa della Passione del Signore. Nel pomeriggio, alle 18, Crepaldi presiederà in Cattedrale il canto dei Vespri.

Un capitolo preciso spetta ai rametti di ulivo, che in questi giorni molte persone vicine alle parrocchie stanno confezionando direttamente a casa, e non come si faceva in passato, insieme, in un pomeriggio di convivialità e incontro negli oratori o negli uffici delle stesse parrocchie. Il vescovo indica che i rametti vanno predisposti «in sacchetti appositi che, una volta benedetti, potranno essere presi dai singoli fedeli o consegnati dai volontari muniti di mascherina e guanti al termine della celebrazione». Dunque, nessun rametto libero da un involucro, nessun passaggio di mano se non “protetto” dai dispositivi di sicurezza.

Giovedì Santo la messa crismale sarà celebrata a San Giusto alle 10.30, quella vespertina in Cena Domini invece alle 20, ma verrà omessa la lavanda dei piedi. «Al termine della celebrazione – scrive il vescovo – il Santissimo Sacramento può essere portato, come previsto dal rito (ma solo il celebrante, senza fare la processione con i fedeli), in una cappella della chiesa o su un altare, dove ci si potrà successivamente fermare in adorazione». Viene sottolineato che quest’anno, «nessun sacerdote è autorizzato a celebrare privatamente la Santa Messa in Cena Domini». Per il 2 aprile, Venerdì Santo, l’atto di adorazione della Croce mediante il bacio verrà compiuto dal solo celebrante. «Per tutti si suggerisce invece un momento di adorazione comune davanti alla Croce, rimanendo inginocchiati al proprio posto».

La Via Crucis si terrà nella Cattedrale alle 20, ma in forma statica. «Onde evitare i rischi derivanti da assembramenti – specifica la Diocesi – eventuali altre processioni vengono sospese». La Veglia pasquale, infine, potrà essere celebrata in tutte le sue parti «compresa la liturgia battesimale con l’eventuale Battesimo dei bambini, facendo attenzione – avverte il vescovo – a scegliere un orario compatibile con il coprifuoco stabilito dall’autorità civile».

Un passaggio della sua lettera ai sacerdoti, Crepaldi lo dedica alla visita e alla comunione agli ammalati, consentita soprattutto in caso di situazioni gravi e con il consenso dei familiari. Nei mesi scorsi i sacerdoti non hanno mai smesso di garantirla, il vescovo ribadisce che va assicurata rispettando le precauzioni sanitarie (uso della mascherina, distanza interpersonale, igienizzazione delle mani prima e dopo aver dato l’eucarestia). —



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