Raid nella fattoria didattica di San Canzian. Asina picchiata brutalmente

L’incursione nella notte tra sabato e domenica all’interno dell’azienda agricola. Lanciato l’appello per raccogliere indicazioni utili a individuare gli autori 
L'asinella Bora picchiata brutalmente da ignoti. Foto Bonaventura
L'asinella Bora picchiata brutalmente da ignoti. Foto Bonaventura

SAN CANZIAN Sono entrati indisturbati nella notte tra sabato e domenica da una stradina laterale, scavalcando la recinzione, e poi, una volta all’interno dell’azienda agricola Le trenta mule di San Canzian d’Isonzo, hanno picchiato selvaggiamente una delle asine che con cavalli, pony, capre e pecore vive nella realtà nata per essere una fattoria didattica. Bruno Tirel, il marito della titolare dell’azienda, Jessica Sponton, si è accorto dell’incursione domenica mattina, quando si è recato nell’azienda, affacciata sull’ex Strada provinciale 2, alle porte dell’abitato di San Canzian, per dare da mangiare agli animali.

«Bora, l’asina, che ha 8 anni, era piena di tumefazioni, non riusciva ad alzarsi – afferma Tirel –. Con l’aiuto di Paolo Zorzet, che è rimasto con me durante tutta la giornata di domenica, l’abbiamo sollevata e spostata sulla paglia. Credo l’abbiano picchiata con un tubo di metallo».

Tirel ha quindi chiamato la veterinaria Francesca Costa, che segue i cavalli e gli altri equini dell’azienda e che ha subito sottoposto l’asina a terapia antibiotica e antidolorifica. «Bora non ha riportato delle fratture nel pestaggio, ma ancora non si alza», sottolinea Tirel, lanciando un appello ai concittadini a raccontare, anche in forma anonima, se avessero visto qualcuno o qualcosa di sospetto sabato sera o nella notte tra sabato e domenica. «Spero nel supporto delle persone del paese per tentare di individuare gli autori di questo gesto orribile», conferma Tirel.

La titolare dell’azienda agricola ha in ogni caso sporto denuncia ai Carabinieri di San Canzian d’Isonzo, che stanno indagando sull’accaduto per cercare di scoprire i responsabili dell’intrusione e, soprattutto, della brutale aggressione all’asina, che a giugno ha dato alla luce Aida, con lei nel recinto sabato sera. «Sono convinto che non sia l’opera di una sola persona», afferma ancora Tirel, che in paese gestisce l’Ostaria da Bepi Meo e non riesce a darsi pace per quanto accaduto. «Non riesco a capire come si possa fare una cosa del genere – sottolinea –, anche se a qualcuno potesse aver dato fastidio la presenza degli animali, il rumore che fanno».

In ogni caso, l’autore o gli autori dell’intrusione e del pestaggio dell’asina hanno approfittato della temporanea assenza di illuminazione nell’azienda agricola, a causa di un guasto, che in questi giorni è stato riparato. A protezione della proprietà non ci sono inoltre delle telecamere, che in questo caso avrebbero potuto riprendere l’accaduto. Chi si è introdotto nell’azienda, dalla stradina sterrata che costeggia la recinzione, con tutta probabilità ne era a conoscenza. Intanto martedì, dopo una nuova visita della veterinaria, l’asina è stata protetta da un tenda e tenuta al caldo con la collocazione di alcune lampade riscaldanti. Frenati nel corso del 2020 dall’emergenza sanitaria, Jessica Sponton e Bruno Tirel stanno comunque continuando a lavorare per aprire la fattoria didattica durante il 2021. L’azienda agricola ha inoltre ricevuto un contributo dalla Regione sul Piano di sviluppo rurale Mar e Tiaris che utilizzerà per realizzare delle nuove stalle.–

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo