Raid alla scuola Bergamas di Trieste, controlli rafforzati
La Questura annuncia più vigilanza notturna attorno alle scuole. Il Comune: «Fondi per ripristinare la sorveglianza»
TRIESTE La polizia non intende derubricare il raid alla Bergamas a semplice furto. L’episodio, anzi, spinge la Questura ad alzare il livello di guardia sugli istituti scolastici cittadini rafforzando la vigilanza delle pattuglie soprattutto nelle ore serali e notturne.
Perché è nella notte tra venerdì e sabato scorso che i ladri si sono introdotti nella sede della scuola media di via dell’Istria, forzando le porte delle uscite di sicurezza. Un caso tutt’altro che isolato: non è la prima volta che la struttura viene presa di mira. Analogamente ad altre.
I malviventi hanno sottratto dalla Bergamas ben quattordici computer per un valore di 7.500 euro. Hanno fatto irruzione negli uffici amministrativi, in presidenza, in segreteria e nelle aule docenti, mettendo a soqquadro stanze e scrivanie e danneggiando le porte. I computer, utilizzati abitualmente dagli studenti e dai docenti per l’attività didattica, erano custoditi in un armadio. Dopo i pc, i ladri hanno puntato le macchinette del caffè del primo piano e i distributori di merendine del piano terra per appropriarsi delle monetine. È stato il dirigente scolastico della Bergamas, Sergio Cimarosti, a denunciare il fatto alla polizia, intervenuta sul posto assieme alla Scientifica.
Un raid a tutti gli effetti e senza troppi ostacoli, evidentemente: l’impianto di vigilanza (un meccanismo “anti-intrusione” provvisto di sensori a infrarossi posizionati in vari punti dell’edificio e collegati a un sistema di allarme) non è scattato. Non funzionava. E da molti anni.
Il Comune ora intende provvedere. «Non ero a conoscenza del guasto perché a me non è arrivata alcuna segnalazione - afferma l’assessore all’Istruzione Angela Brandi - ma prenderemo in mano la questione per risolvere il problema e accertare che anche gli impianti delle altre scuole non abbiano problemi».
Il vice sindaco Pierpaolo Roberti assicura che pure gli istituti scolastici possono rientrare tra i destinatari dei finanziamenti per l’installazione di telecamere e altri sistemi di sorveglianza. «C’è però un problema di fondi - spiega - anche perché l’ultimo stanziamento regionale non prevede risorse per l’acquisto di nuova attrezzatura, ma solo per la manutenzione dell’esistente. Questo ci lega un po’ le mani, ma cercheremo di fare la nostra parte a bilancio».
Il M5S fa pressing. «Il Movimento 5 Stelle - si legge in una nota - esprime solidarietà a tutti i lavoratori e studenti dell’istituto comprensivo Bergamas che ha subìto cospicui danni materiali e un furto ingente perpetrato da ignoti che si sono introdotti attraverso alcune porte di emergenza».
Dopo questa premessa, il partito rivolge un interrogativo alla giunta Dipiazza e alle amministrazioni precedenti: «Una domanda fondamentale a tutte le forze politiche che hanno amministrato Trieste negli ultimi anni: perché i sistemi di sicurezza continuano a non essere attivi, nonostante i numerosi solleciti da parte delle istituzioni scolastiche? Chiediamo pertanto alla giunta attuale di intervenire subito per evitare che episodi analoghi si ripetano non solo alla Bergamas - viene puntualizzato nel comunicato del M5S - ma in tutti gli istituti scolastici della nostra città».
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