Ragazzo scompare nel nulla a Trieste: maxi task force al Boschetto

TRIESTE Capelli castani, occhi azzurri, alto 1 metro e 90. Corporatura magra. Indossava una maglietta nera, pantaloncini corti mimetici e uno zainetto rosso. Daniele De Filippi, triestino, ventiquattro anni, è misteriosamente scomparso. Non si hanno più notizie di lui da lunedì pomeriggio.
Le ricerche, coordinate dalla Prefettura di Trieste e ancora in corso, sono scattate da martedì, dopo che i familiari hanno sporto denuncia alle forze dell’ordine. Una trentina gli uomini messi in campo per le operazioni, tra Vigili del fuoco, Soccorso Alpino e Protezione civile, oltre alle pattuglie della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Gli stessi Vigili del fuoco, che ieri per buona parte della giornata si sono attrezzati con una sorta di “campo base” in uno dei primi tornanti di Viale al Cacciatore poco sopra Rotonda del Boschetto, sono presenti anche con il nucleo Tas (Topografia applicata al soccorso) di Pordenone e con le Unità cinofile di Mestre (Nucleo Veneto-Friuli Venezia Giulia).
E non è un caso che il “campo base” sia stato allestito, con camion e uomini specializzati, in quel punto della città: perché è da quelle parti che il segnale dello smartphone di De Filippi è stato localizzato dalle celle telefoniche. Le indagini si stanno dunque concentrando tra il versante basso del Parco del Farneto e l’università. Più precisamente nella zona circoscritta attorno a via Zanella, in un raggio di circa 150 metri. Non è affatto poco, in realtà. Le squadre di soccorso hanno battuto per ore e ore strade, sentieri, boschi, punti scoscesi, dirupi e quant’altro.
Non si sa moltissimo sul ventiquattrenne scomparso. Ma diversi fonti riferiscono di un giovane con disagio, con problemi di dipendenza e seguito dai centri di salute mentale. E che in questo periodo viveva un momento di particolare difficoltà personale. «Diceva di essere depresso… che la fidanzata lo aveva lasciato… si vedeva che non stava bene», racconta un conoscente.
Un altro amico, che frequenta il giardino di Rotonda del Boschetto, è più preciso: «Ricordo di averlo visto l’ultima volta lunedì mattina (il giorno della scomparsa, ndr) – racconta – siamo venuti qui in giardino, abbiamo bevuto un bicchiere assieme e poi lui è andato via». Il ventiquattrenne avrebbe poi mandato alcuni messaggi ai familiari: «Ciao, vado a mazarme (a uccidermi, ndr), addio». Un altro amico sostiene che non fosse affatto la prima volta che Daniele inviava messaggi del genere. «È da un anno e mezzo che lo dice a tutti… adesso è depresso e si è lasciato con la morosa».
L’ultimo accesso su Whatsapp risalirebbe a lunedì alle 16.56. Ma il telefonino, almeno fino a ieri pomeriggio, risultava ancora acceso. Il ragazzo potrebbe averlo con sé, ma potrebbe anche averlo abbandonato da qualche parte per poi allontanarsi.
Oltre al versante basso del Bosco del Farneto, le squadre di soccorritori hanno perlustrato tutto il versante opposto: via Verga, via Zanella, via dello Scoglio. E poi sopra via Fabio Severo, in tutta l’area che circonda l’università, dunque via Monte Valerio compresa. Sono zone boschive, di campagna, piene di stradine e sentieri.
Nella parte alta di via Verga, ad esempio, ieri mattina le unità cinofile dei Vigili del fuoco di Mestre hanno sguinzagliato “Merily”, un Border collie di tre anni e mezzo. Il cane si è lanciato alla ricerca del giovane scomparso nei punti più difficilmente raggiungibili dai soccorritori, compreso un vecchio casolare abbandonato.
D’altronde il ventiquattrenne potrebbe essere ovunque. I ricercatori temono il gesto estremo, tanto più dinnanzi a quei messaggi che i parenti avrebbero ricevuto lunedì. Ma il particolare del telefonino ancora acceso, nonostante siano già trascorsi quasi tre giorni, tiene aperte le speranze. «Nella nostra esperienza è accaduto davvero di tutto – riflette un vigile del fuoco impiegato nelle operazioni – è accaduto ad esempio di trovare un ragazzo dopo venti giorni. Era scappato in montagna, nutrendosi di radici e bevendo la neve sciolta. In un altro caso è successo di scoprire una persona dispersa che si era tranquillamente rifugiata da un amico senza dire nulla a nessuno». Le squadre stanno lavorando mattina, pomeriggio e sera. Chi ha informazioni è pregato di contattare subito il 112. —
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