Ragazza violentata in spiaggia a Lignano: l'ha fatta allontanare con la scusa della passeggiata, poi ha chiamato l'amico
![](https://images.ilpiccolo.it/view/acePublic/alias/contentid/96b4daa7-954f-4498-aa67-ae9c10f16bb8/0/bramme-jpg6690770906937776416jpg.webp?f=16%3A9&w=840)
LIGNANO Sono due minori di cittadinanza albanese e un loro coetaneo egiziano i giovani sospettati di aver commesso lo stupro ai danni di una ragazzina di 15 anni in vacanza a Lignano, nella notte tra sabato e domenica. I tre erano ospiti di una comunità per minori lombarda, che li aveva portati in gita nella località adriatica: un fatto che ha scatenato da subito la reazione polemica dell'assessore regionale leghista Pierpaolo Roberti, che ora chiede misure più severe nell'accoglienza dei minori stranieri.
La violenza, ricordiamo, è avvenuta attorno all'una di notte sul lungomare Trieste, all'altezza dell'ufficio spiaggia 10. La giovane si trovava in spiaggia con un gruppo di coetanei. Stavano festeggiando il Ferragosto tutti assieme. Quella che doveva essere una serata all’insegna del divertimento e della spensieratezza si è trasformata in un incubo, un trauma che sarà difficile dimenticare. A un tratto gli amici della giovane si sono allontanati per raggiungere altre due ragazze del gruppo. La quindicenne è rimasta sola per circa 15 minuti, durante i quali è avvenuto lo stupro, venendo infine soccorsa in lacrime e sotto choc dai suoi amici.
Le indagini del commissariato di polizia di Lignano, comandato dall’ispettore Omar Di Ronco, e della Squadra Mobile di Udine, guidata da Massimiliano Ortolan, sono ancora in corso. La quindicenne, molto scossa, nella notte è stata accompagnata all’ospedale di Latisana, dove è stata sottoposta a tutti gli esami clinici. Ieri pomeriggio è stata dimessa con una prognosi di 15 giorni.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, i tre minori poi individuati come potenziali responsabili avrebbero conosciuto la vittima, e il gruppo di amici di cui faceva parte, sul lungomare di Lignano durante la festa. Uno di loro avrebbe chiesto alla ragazzina di accompagnarlo a fare due passi e, approfittando della condizione di inferiorità, avrebbe abusato di lei. Poi avrebbe chiamato uno dei ragazzi che era con lui, che avrebbe abusato a sua volta della ragazza. I tre si sono poi sono allontanati dalla spiaggia. Finora la vittima è stata sentita in modo informale dalla polizia per avere le prime indicazioni per poter risalire agli aggressori. Valuterà l'autorità giudiziaria se la 15enne debba ora essere sentita dagli investigatori o in fase di incidente probatorio.
I sospettati sono stati fermati poi nel pomeriggio di ieri nella località balneare friulana dagli agenti del commissariato di Lignano (alle ricerche hanno partecipato anche polizia locale e carabinieri): due di loro sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per violenza sessuale di gruppo, mentre per il terzo scatta la denuncia. Le misure sono state intraprese dalla Polizia di Stato d’intesa con la Procura per i minorenni di Trieste. Per l’individuazione – oltre alla ricostruzione della quindicenne, che li ha riconosciuti, e alle testimonianze degli amici – sono state decisive le immagini registrate dalle telecamere della zona nonché le immagini di un video registrato dal gruppo di amici della quindicenne durante la serata. Sul corpo dei tre diciassettenni erano ancora visibili le ferite lasciate dalla quindicenne, che risiede in provincia di Venezia, nel tentativo di difendersi.
I minori fermati erano ospiti di una comunità
Erano affidati a una comunità lombarda che accoglie minori stranieri non accompagnati e minori con problemi giudiziari, i due adolescenti di 16 e 17 anni fermati ieri sera in quanto presunti responsabili della violenza sessuale. Uno dei due ha precedenti penali. L'altro ragazzo di 17 anni che era con loro, come anticipato in apertura, è stato denunciato in stato di libertà. I tre adolescenti, stranieri, erano in vacanza nella località balneare assieme alla comunità che li ospita. È quanto è emerso nel corso di una conferenza stampa, oggi (lunedì 17 luglio) a Lignano, con il dirigente della Squadra mobile di Udine Ortolan.
L'assessore Roberti: "Pene fino alla castrazione chimica"
A botta calda l’assessore alla Sicurezza della Regione Fvg, Pierpaolo Roberti chiede «maggiori controlli e misure più severe, fino alla castrazione chimica per chi si macchia di reati di natura sessuale». Per l’amministratore regionale, esponente della Lega, «occorre che il governo intervenga con forza e tempestività per far sì che simili reati vengano puniti con la massima durezza dalle autorità».
Il giorno successivo (oggi lunedì 17 luglio ndr) Roberti torna sull'argomento: «Alla ripresa dei lavori, presenterò una proposta di modifica della legge nazionale 'Zampa' che vieta esami clinici al fine di accertare l'età e poter così avviare la riammissione dei finti minori». E ancora: «Che ci facevano tre minori stranieri affidati ad una comunità lombarda in piena notte da soli a Lignano? - si interroga Roberti - Chi li aveva in carico perché non ha vigilato?, e ancora chi ha pagato la vacanza premio nella nostra regione per questi criminali?». «Occorre dunque imprimere un'accelerazione alla battaglia che stiamo conducendo per fermare e regolamentare flussi e accoglienza dei minori stranieri: proprio per questo - conclude Roberti - risulta necessario mettere mano a una legislazione che, colpevolmente, offre maggiori tutele agli aggressori che le vittime».—
Riproduzione riservata © Il Piccolo