Ragazza deceduta in via Filzi a Trieste: assolto il conducente del bus

Il 14 agosto 2021 Margherita Primossi, 19 anni, era alla guida di uno scooter

Laura Tonero
I fiori all’incrocio fra via Filzi, Ghega e piazza Dalmazia Foto Lasorte
I fiori all’incrocio fra via Filzi, Ghega e piazza Dalmazia Foto Lasorte

Assolto perché il fatto non costituisce reato, il conducente dell’autobus coinvolto nell’incidente nel quale, all’alba del 14 agosto del 2021, perse la vita la 19enne Margherita Primossi. Una sentenza di primo grado è stata pronunciata mercoledì pomeriggio, 18 dicembre,  dal giudice Alessio Tassan.

La vicenda

Quella notte, alle 4.27, la ragazza guidava uno scooter, a bordo del quale viaggia come passeggero il fidanzato. Il motoveicolo proveniva da via Filzi a velocità sostenuta e aveva mancato di dare la precedenza all’autobus della linea C, che procedeva lungo via Ghega, diretto in via Carducci. L’impatto era stato violentissimo. Per Margherita non c’era stato scampo. Il conducente dell’autobus, oggi 41enne, aveva tentato di rianimarla praticandole un massaggio cardiaco in attesa dei soccorsi, purtroppo invano.

Determinante la perizia

Determinanti per l’assoluzione sono stati i risultati della perizia che il giudice ha affidato a Paolo Pascolo, e che hanno escluso la responsabilità del conducente, evidenziando l’inevitabilità dell’impatto. L’elaborato indica che dal momento in cui lo scooter è risultato visibile alle telecamere dal bus all’impatto erano decorsi 0,64 secondi. E all’incrocio l’autista viaggiava a 24 km orari. Una ricostruzione sostenuta anche dal difensore dell’autista, l’avvocato William Crivellari, che si è avvalso della consulenza tecnica del Giuseppe Monfreda. «Spero che questa decisione – così Crivellari – possa restituire serenità al mio assistito, dopo un calvario durato tre anni».

I legali delle parti

Riccardo Seibold e Guido Fabretti, i legali delle parti offese e delle parti civili, hanno invece sempre sostenuto che sebbene lo scooter non avesse rispettato la precedenza, l’autobus avrebbe dovuto viaggiare a una velocità tale da evitare l’ostacolo. La diciannovenne si era appena diplomata al liceo linguistico Petrarca. La sua scomparsa aveva toccato il cuore della città. Ancora oggi, in quell’incrocio, non mancano mai i fiori freschi per ricordarla.​​​​​​

 

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