Raffica di errori nella riforma sanitaria
Dopo la geriatria, anche la camera iperbarica, la fisiopatologia del sistema nervoso, l’endoscopia, la chirurgia maxillo-facciale. Sparite dall’offerta sanitaria triestina nelle schede tecniche della riforma del centrosinistra. Possibile? «Solo errori di forma, nessuna funzione degli ospedali “hub” verrà toccata», assicura Maria Sandra Telesca mentre Forza Italia va nuovamente all’attacco: «Stanno emergendo il pressapochismo e la superficialità con cui la giunta ha affrontato tutto il percorso».
L’opposizione viaggia con la lente di ingrandimento. In settimana è stata Autonomia responsabile a denunciare la scomparsa della geriatria dell’ospedale Maggiore di Trieste, unica struttura di riferimento in Friuli Venezia Giulia. Nell’ultima versione della riforma consegnata alla terza commissione, quel reparto non compare, contrariamente a quanto invece si leggeva nelle tabelle allegate alla bozza iniziale del testo. Dopo qualche giorno tocca ora a Forza Italia lanciare il “chi l’ha visto?” delle funzioni. Con polemica territoriale annessa: «Saranno forse errori le palesi disattenzioni che accompagnano le schede dell'allegato al disegno di legge presentato dall'assessore Telesca, ma hanno il tratto comune di andare tutti a svantaggio dell’area triestina», sostengono la coordinatrice Sandra Savino e il consigliere Bruno Marini.
Il primo caso evidenziato è quello della sparizione della camera iperbarica, «una tecnologia al servizio dell’intera regione, essenziale per curare le intossicazioni da monossido di carbonio». Facendo riferimento sempre alle schede che accompagnano la versione approdata in commissione, i due azzurri segnalano l’assenza della fisiopatologia del sistema nervoso, «una struttura attiva da decenni nella clinica della struttura ospedaliera triestina e basilare per la diagnosi e la cura di malattie come l'epilessia e i deficit muscolari originati dall'ernia al disco». E ancora «non c’è il servizio di endoscopia h24 all'interno della gastroenterologia, mentre a Udine risulta attivabile. Anche in questo caso si tratta di emergenze importanti, a partire dalle emorragie digestive. Un servizio, tra l’altro, cui fanno riferimento anche le aree di Gorizia e Monfalcone». L’ultima “dimenticanza” degli allegati? «La chirurgia maxillo-facciale, anch'essa prevista invece nell'ospedale di Udine. Altra funzione non secondaria, posto che determina il livello qualitativo di una struttura ospedaliera».
Telesca, come sulla geriatria, si premura però di rassicurare i cittadini: «Si tratta di errori materiali, gli “hub” non perderanno certo le funzioni in cui sono già impegnati». Ma perché tutti questi “buchi”? «Siamo in una fase di revisione delle schede, le aziende ne stanno verificando i contenuti. D’altra parte dipende anche da che cosa si vuole inserire in quei documenti, non necessariamente tutto. Fermo restando, comunque, che quelle che c’è nei reparti non si cancella». Marini, tuttavia, alimenta il sospetto: «Telesca ha già chiarito sulla geriatria ma, a fronte di anomalie che si ripetono in modo abnorme, pare impossibile che siano sempre e solo errori materiali. Non è che la riforma punta a penalizzare la sanità triestina colpendo il suo maggiore centro d'eccellenza, l’ospedale di Cattinara?». «Delle due l’una - aggiunge Savino -: o sono mancate competenza e professionalità nell'elaborare gli allegati, oppure c’è la volontà di ridimensionare il sistema sanitario triestino». «Lo nego nella maniera più assoluta - ribatte ancora Telesca -. L’opposizione solleva polemiche di poco senso perché sa bene che sono sempre pronta al chiarimento sulle questioni tecniche. Basta che lo chieda. Come hanno fatto a Udine, visto che negli allegati non si trova la broncoscopia». Anche in questo caso, garantisce l’assessore, semplicemente un errore di trascrizione.
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