Raffaele, star di Instagram: 40mila i suoi “seguaci”
Raffaele Cavicchi ha iniziato a scattare immagini con il cellulare quasi per gioco qualche anno fa. Ora le sue foto fanno il giro del mondo, sono apprezzate da migliaia di persone e attraggono l'attenzione di multinazionali del calibro di Samsung. La storia di questo 37enne triestino, uno degli italiani più seguiti in assoluto su Instagram (@ralfmalf è il suo profilo), è una versione molto contemporanea di quelle favole in cui il protagonista scopre da un giorno all'altro di possedere un dono magico. Di giorno Raffaele lavora come commesso in un negozio di telefonia nel centro cittadino, ma la grande maggioranza dei clienti non immagina che quel gentile impiegato è una vera e propria star di internet, con 40mila "seguaci" pronti a commentare ogni suo scatto.
È iniziato tutto nel 2010, racconta Raffaele, con il debutto di Instagram: «Circa tre anni fa iniziai a scattare foto con il cellulare, ma lo facevo per diletto: non ho mai pensato a me stesso come un fotografo. Ancora oggi mi penso come un "mobile photographer", un fotografo da cellulare». Ciò anche se, nel frattempo, Raffaele è approdato anche alle macchine più tradizionali.
Ma andiamo con ordine. Dopo il suo debutto su Instagram, Cavicchi ha iniziato a raccogliere consensi: «Realizzai che le mie immagini piacevano, tanto che diventai un "suggested user" di Instagram». Un "suggested user" sarebbe, in sostanza, un utente che il sito sceglie come esempio da segnalare ai novizi. «I criteri che consentono di diventare un "suggested user" sono tanti - dice Raffaele - non basta fare belle fotografie. Oltre alla qualità delle immagini serve ad esempio saper gestire bene i rapporti coi propri "follower", e non è facile quando si ricevono in media 500 "like" foto».
Nell'ultimo periodo Cavicchi è entrato nel radar della Samsung, che ha iniziato a ricorrere alla sua abilità anche con la macchina fotografica: «L'anno scorso la compagnia coreana mi ha contattato per un concorso che si è svolto a Milano con una delle loro ultime fotocamere. Eravamo 32 fotografi, di cui solo 4 italiani». Quest'anno Raffaele è stato inserito da Samsung Corea nella rosa ristrettissima (solo 8 gli italiani) dei fotografi le cui immagini vengono ripubblicate sui profili nei social network della casa madre coreana: tanto per rendere l'idea, la pagina Facebook di Samsung Corea ha 9 milioni di "like". Sempre quest'anno ha rappresentato l'Italia a Londra in un concorso europeo bandito dalla compagnia per il lancio della sua ultima macchina fotografica: premiazioni a Parigi un paio di settimane fa.
Cavicchi ha anche pubblicato un servizio incentrato su Trieste su una rivista di Chicago, Idea Exchange, dedicata al suo genere artistico. A settembre parteciperà a Mowo 2013, il festival mondiale di "mobile phoning" che si svolge a Torrevieja, in Spagna. «Il mio è un settore che all'estero è già diventato professionale - spiega -, qui in Italia è ancora una sorta di hobby molto impegnativo». Ciononostante un anno fa Raffele ha avviato assieme all'amico Giulio Giacconi, aquileiese trapiantato a Milano, il progetto “Goodfellas": «Tentiamo di fare il salto di livello e di iniziare a guadagnarci da vivere». Cavicchi e Giacconi assieme superano i 100mila follower su Instagram e la loro pagina Fb ha già un migliaio di like: numeri che hanno consentito loro di lavorare con Pitti, Maremetraggio e altre realtà.
Il tempo, assicura Raffaele, è dalla loro parte: «La fotografia con cellulare diventerà sempre più diffusa, è un fenomeno di costume che va a ledere relativamente l'ambito di lavoro dei fotografi tradizionali. Oggi si vendono più smartphone che fotocamere, e ormai la gente fotografa tutto con il telefonino. Lo strumento ti consente di trattare le immagini e condividerle sul Web nel giro di pochi minuti».
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