Radunate ai “caregoni” 700 barche di tutti i tipi e almeno 3000 persone

la tradizione
Un Ferragosto da incorniciare per gli “Amici dei caregoni” con un successo di partecipazione mai registrato negli ultimi anni. Erano, infatti, più di 700 le imbarcazioni e almeno 3. 000 le persone che hanno preso parte alla festa-evento al largo di Marina Julia nella riserva naturale regionale della Foce Isonzo nella zona dei tre “caregoni”, provenienti dalle marine della Bisiacaria, di Trieste e anche di Isola in Slovenia. Sono arrivate all’ormeggio anche diverse barche a vela e catamarani. Positivi i commenti in particolare del vicepresidente Stefano Brunetta, per una giornata eccezionale baciata da ottime condizioni meteo e nel rispetto delle regole anti Covid. «È stato un trionfo, siamo super contenti – afferma Brunetta – dove tutti hanno rispettato le regole del mare, quelle dell’area naturalistica. Anche se purtroppo qualcuno non ha resistito a fare qualche griglia, sulle plance posteriori della propria barca. Per la cronaca i Carabinieri e la Capitaneria di porto hanno effettuato controlli di routine prima di prendere il mare soprattutto per verificare le dotazioni di bordo relative alla sicurezza, il libretto motore e l’assicurazione. Ma tutto è andato nel migliore dei modi e non ci sono stati problemi di alcun genere ne rilevate infrazioni». Merito anche delle raccomandazioni dell’associazione che alla vigila di Ferragosto ha suggerito ai diportisti di non accalcarsi in un’unica zona. Le barche, infatti, erano “sgranate” dal primo al terzo “caregone” fino all’Isola dei gabbiani evitando gli assembramenti, tenendo le distanze interpersonali e cercando di mantenere il più possibile le singole barche con ormeggio proprio limitando quelli tra più imbarcazioni. Osservata inoltre la normativa demaniale che proibisce falò e fuochi liberi e le eventuali griglie dovevano essere posizionate all’interno delle imbarcazioni, con alimentazione elettrica o similare, anche se qualcuno lo ha ignorato. «C’è stato qualche caso singolo – ricorda Brunetta – che non ha tuttavia sminuito il comportamento generale. Inoltre essendo in un’area protetta abbiamo mantenuto una condotta adeguata evitando di avere contatti con l’avifauna presente nella Riserva. Le immondizie raccolte ognuno le ha portate a casa». Conferma arrivata anche da Enrico Bortolus dell’associazione. «In mare – afferma – c’era solo qualche lattina e giocattoli di bambini trascinati dalle correnti. Bisognerebbe però in futuro impedire alle moto d’acqua di scorrazzare tra le barche trainando gommoncini». —
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