Radio Capodistria lancia l’allarme: «Futuro a rischio»
CAPODISTRIA C’è allarme anche nella Comunità italiana in Slovenia per la possibile perdita della frequenza da parte di Radio Capodistria, ipotesi trapelata in questi giorni e che sta provocando una levata di scudi sul litorale sloveno. Ieri i principali esponenti della Comunità sono scesi in campo per assicurare che la perdita del 103.1 Mhz da parte di Radio Capodistria «non potrà accadere», per usare le parole del presidente della Comunità autogestita costiera, Alberto Scheriani. Felice Žiža, il deputato rappresentante la Comunità italiana al Parlamento di Lubiana, ha parlato di un’eventualità «inimmaginabile» assicurando di aver già incontrato anche l'ambasciatore italiano in Slovenia. «È come se un giorno arrivasse qualcuno in una delle nostre scuole italiane e dicesse che siccome non c’è sufficiente spazio nelle scuole slovene i nostri alunni devono sloggiare per far posto a una scuola della maggioranza», ha dichiarato Žiža ai microfoni di Radio Capodistria, che in questi giorni ha festeggiato l'agognato ritorno sul satellite dopo mesi di battaglie.
Ma di c osa si tratta? Radio Capodistria potrebbe essere la vittima di un caso che «si inserisce nel contesto del contenzioso italo-sloveno sulla regolamentazione delle radiofrequenze lungo il confine», scrivono le redazioni di Radio Capodistria. Oggi la Radio utilizza la frequenza 103.1, trasmessa da un’antenna sul monte Nanos e che permette alla radio slovena in lingua italiana di essere ascoltata in Friuli Venezia Giulia e nell’Istria settentrionale. Il problema (non ancora ufficializzato) è questo: Italia e Slovenia stanno discutendo del rinnovo della frequenza 97.1 Mhz, assegnata da 10 anni a Radio Slovenia International (Si), un’emittente che per legge ha l’obbligo di informare in diverse lingue su viabilità e traffico. Dalla redazione della Radio si fa sapere che nel caso non fosse possibile rinnovare l’uso della 97.1, la radiotelevisione pubblica slovena (Rtv) starebbe pensando di assegnare a Si la 103.1 di Radio Capodistria. In questa ipotesi rimarebbe disponibile la sola frequenza utile a coprire le aree di Isola, Capodistria e Pirano.
Ieri il direttore generale della Rtv di Slovenia, Igor Kadunc, ha dichiarato che la Rtv sta solo cercando di trovare «una frequenza adeguata» per Si e che non c’è pericolo che venga tolta a Radio Capodistria la possibilità di svolgere il suo ruolo di emittente previsto dalla legge. Parole che però non rassicurano la redazione della radio. La trasmissione in Friuli Venezia Giulia non è infatti prevista dalla legge, «ma senza quella frequenza siamo praticamente oscurati, perdiamo ogni contatto con l’Italia», dicono ancora da Radio Capodistria: «Togliere a Radio Capodistria la sua frequenza radio più importante equivale, in pratica, al suo spegnimento nel contesto transfrontaliero», avverte la redazione in una nota, proprio «in un anno in cui i rapporti italo-sloveni segnano un ulteriore passo avanti nella qualità del dialogo, sopratuttto in materia di minoranze».
A difesa della radio si sono già espressi la Federazione Nazionale Stampa Italiana e l’Assostampa Fvg; il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Fvg Giuseppe Nicoli ha invocato un intervento della Regione stessa.—
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