Raddoppio Capodistria-Divaccia, San Dorligo: «La Slovenia ci dia garanzie sulla tutela della Val Rosandra»
San Dorligo alza la voce e chiede chiarimenti sull’impatto ambientale del cantiere. Votata all’unanimità una mozione destinata a governo e Comuni d’oltre confine
La Val Rosandra in una foto di archivio
SAN DORLIGO È forte e unanime la richiesta del consiglio comunale di San Dorligo della Valle al governo sloveno e alle amministrazioni locali di Capodistria ed Erpelle-Cosina, di conoscere quale sarà l’impatto ambientale della realizzazione della seconda linea ferroviaria Capodistria-Divaccia sulla Val Rosandra e sul territorio che la circonda. La decisione di rivolgersi alle istituzioni d’oltre confine è maturata nel corso della recente seduta del consiglio, convocata dal sindaco di San Dorligo della Valle, Sandy Klun, su precisa iniziativa del consigliere di opposizione Alen Kermac, capogruppo dei Verdi, che ha presentato una mozione al riguardo.
Dopo una discussione, maggioranza di centrosinistra e opposizioni hanno votato compatte su un testo rielaborato nel corso di un breve incontro fra i partiti che sostengono Klun e lo stesso Kermac e che, rispetto a quello originario proposto dall’esponente dei Verdi in lingua slovena, «ha comportato – come ha sottolineato il vicesindaco, Goran Cuk – solo modifiche formali, per adeguare la traduzione in lingua italiana e renderla perfettamente coerente con quella di Kermac».
«Nella prospettiva della cooperazione transfrontaliera – si legge nel documento approvato da tutti i consiglieri – chiediamo di conoscere in quale maniera il governo e i due Comuni sloveni interessati intendono rispettare la direttiva Habitat (un documento dell’Ue, che definisce la politica comunitaria in materia di conservazione della biodiversità e che rappresenta la base legale su cui si fonda Natura 2000, ndr) e come mai l’appaltatore non abbia optato per un percorso alternativo, che non influirebbe sull’area del parco e della Riserva naturale della Val Rosandra».
In particolare, nel testo approvato si fa riferimento ai rischi che potrebbero derivare, dagli scavi e dal cantiere per il raddoppio della linea ferroviaria, sulle risorse idriche del fiume Risano, del rio Ospo e del torrente Rosandra, e si chiede pure quali provvedimenti di salvaguardia e quali garanzie giuridiche saranno offerti nel caso di impatti negativi del secondo binario sull’ambiente, nello specifico a favore dei cittadini del Comune di San Dorligo della Valle.
Infine si chiede al Comune di Erpelle-Cosina di trasmettere all’amministrazione Klun «l’atto con il quale è stata resa possibile la realizzazione dell’intervento su un’area tutelata dalla direttiva europea Habitat, le cui conseguenze potrebbero ricadere direttamente sul territorio di San Dorligo della Valle». –
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